Borgo, l’acciaio speciale può salvare l’occupazione

Lo stabilimento ha tutte le caratteristiche tecniche per questo tipo di produzione Per questo i due gruppi siderurgici Feralpi e Pasini sono interessati all’acquisto


di Marika Caumo


BORGO. Acciaieria Valsugana, il futuro sta nell'acciaio speciale. A questa prospettiva sono legate le speranze degli oltre cento dipendenti. Lo stabilimento siderurgico di Borgo appartiene, infatti, alle “mini acciaierie”, con ciclo di produzione dell’acciaio da forno elettrico (Eaf) che utilizza rottami ferrosi e funziona con energia elettrica e fonti ausiliarie (ossigeno, azoto, argon).

Le acciaierie a forno elettrico, a differenza degli altiforni che usano il carbone, sono molto flessibili: il forno può essere acceso e spento con facilità, le produzioni possono variare da colata a colata. Utilizzando il rottame, rappresentano una soluzione per la raccolta differenziata. Le “mini acciaierie” sono nate in Italia per la produzione di acciai comuni (da costruzione) in billette, che vengono poi laminati per produrre tondo da cemento armato. In tal senso lo stabilimento di Borgo ha sempre avuto un handicap, la mancanza di un laminatoio, con i costi di trasporto del semilavorato verso i laminatoi del Gruppo Leali ad Odolo e Roè Volciano (Brescia) che hanno sempre inciso pesantemente.

L’Acciaieria si è però trasformata in uno stabilimento in grado di produrre sia acciai comuni che acciai speciali. Ma tale specializzazione è rimasta a metà strada ed attualmente lo stabilimento risulta troppo costoso per gli acciai comuni e non sufficientemente attrezzato (impianti tecnologici) per produrre una gamma completa di acciai speciali.

Ora, se si guarda al mercato, la domanda di acciai comuni, legati all’edilizia ed alle opere infrastrutturali, è in forte crisi. Diversa la situazione per gli acciai speciali, richiesti nel settore delle lavorazioni meccaniche, dalla carpenteria, all’automotive, alle macchine utensili, fino a componenti speciali per impieghi in settori di punta quali l’energetico, il petrolifero, l’aeronautico. Anche qui la crisi si fa sentire, ma il mercato di destinazione finale del prodotto è mondiale, e la domanda rimane positiva. E, stante la forza competitiva del distretto manifatturiero italiano, le prospettive per il futuro sono interessanti. Ecco perché l’Acciaieria Valsugana desta interesse in nuovi acquirenti e può avere continuità e crescita produttiva. Tra questi i gruppi industriali Feralpi e Pasini, industrie forti nel settore degli acciai comuni, valutano questo investimento in termini di diversificazione produttiva per entrare in maniera decisa nel settore degli acciai speciali. La mancanza di un laminatoio non è influente in questo caso: i prezzi rimangono remunerativi e dall’acciaieria possono uscire prodotti finiti (blumi) per lavorazioni a caldo quali forgiati.

L’Acciaieria deve però completare il ciclo di produzione aggiungendo impianti specifici, investimenti che la proprietà Leali non ha fatto in tempo a realizzare, e che i nuovi acquirenti dovranno sostenere.

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