la denuncia di chi lavora 

Bivacchi, droga e degrado tra gli uffici e l’ex mensa

TRENTO. Tempo fa su una panca all’entrata della palestra del Centro Santa Chiara era apparsa una scritta a caratteri cubitali: «La droga si vende nel parco, terza panchina». Che nel parco Santa...



TRENTO. Tempo fa su una panca all’entrata della palestra del Centro Santa Chiara era apparsa una scritta a caratteri cubitali: «La droga si vende nel parco, terza panchina». Che nel parco Santa Chiara e spazi coperti del Centro culturale ci siano movimenti di spacciatori e di chi fa uso di droga, non è un mistero.

Il parco, quando cala l’oscurità, è un ambiente ideale per traffici illeciti. Da quando poi a poco a poco l’area si è svuotata, dopo la chiusura della mensa e dopo il trasferimento della Facoltà di Lettere e Filosofia, il degrado si è fatto più evidente. Sulle pareti dell’ex mensa, in passato occupata dal collettivo “Refresh” per denunciare lo stato d’abbandono di un edificio pubblico, i writer si sono accaniti, ma anche all’interno non sono mancati bivacchi e danneggiamenti. La scorsa estate poi, il parco era stato scelto come base per decine di richiedenti asilo politico provenienti dal Pakistan, i cosiddetti “terrestri” che per questo motivo non rientrano nelle quote Sprar. Per mesi, sballottati tra questura e commissariato, perché per loro non era prevista l’accoglienza, avevano dormito sotto il tendone allestito per gli spettacoli nel cortile del centro Santa Chiara.

Una situazione che i dipendenti del Centro culturale hanno segnalato sia al Comune che alla circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara. «Trovarsi davanti all’entrata dell’ufficio gente che dorme - racconta un dipendente -è una scena abituale, con tutto quello che ne deriva di sporcizia, siringhe, bisogni corporali. C’è anche chi pianta una tendina e dorme abitualmente negli angoli più bui. Abbiamo inviato una lettera al cda del centro Santa Chiara, per denunciare una situazione al limite». La presidente della circoscrizione Maria Grazia Zorzi conferma che il problema è noto. «Sappiamo che edifici abbandonati - afferma Zorzi - come la mensa, attirano senza tetto e borderline. Per questo abbiamo chiesto controlli costanti dei vigili di quartiere. Ma la loro presenza è solo dissuasiva, perché non hanno poteri di arrestare persone che delinquono».

(sa.m.)













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