Bilance non in regola per dolci e caldarroste 

Blitz della Finanza alla fiera del Termen a Tione. Sanzionati due ambulanti: gli strumenti di misurazione non omologati e senza verifica. Multa da 3 mila euro



TRENTO. Una bancarella con in vendita dolciumi sfusi e un’altra che offriva caldarroste. Erano due degli espositori della fiera del Termen, appuntamento di grande richiamo ad ottobre a Tione, che sono stati controllati dagli uomini della guardia di Finanza. E che non sono stati trovati con gli strumenti in regola. In pratica -secondo gli accertamenti che sono stati compiuti dalle Fiamme Gialle - le bilance con le quali pesavano la merce in vendita (e quindi definivano il prezzo) non erano in regola. Questo non significa che fossero per forza truccate, ma non avendo l’omologazione (una) e la revisione (l’altra) erano irregolari. E chi acquistava non poteva aver la sicurezza che se aveva pagato per un etto di gommosi, aveva in mano un etto di gommosi. La conseguenza? Il sequestro delle bilance incriminate e due sanzioni che sommate portano ad un totale di 3 mila euro.

La fiera di Termen è un appuntamento che si snoda lungo il mese di ottobre e che da anni è attrattivo per centinaia e centinaia di persone delle Giudicarie e non solo. Ad uno degli appuntamenti hanno «partecipato» anche i finanzieri con una serie di controlli finalizzati in particolare a prevenire il fenomeno delle frodi in commercio. I controlli si sono focalizzati in particolare sugli ambulanti che potevano attirare i giovani e quindi quelli che portano, in maniera itinerante, i dolciumi e castagne.

In due bancarelle sono state trovate le irregolarità poi sanzionate. In particolare un venditore aveva la bilancia che serviva per pesare i dolci, e quindi determinarne il prezzo, senza la prevista omologazione. Omologazione obbligatoria per la legge. Cosa significa questo? Che non c’era la possibilità di avere la certezza dell’esattezza delle pesate. E quindi del relativo totale da pagare. Il secondo ambulante sanzionato è finito nei guai per le caldarroste. In questo caso il rivenditore aveva con sé la necessaria bilancia ma questa non era stata sottoposta alla necessaria revisione da oltre tre anni. Anche in questo caso, quindi, non era possibile garantire il buon funzionamento dello strumento di misurazione e quindi non si aveva la certezza che il peso segnato fosse effettivamente il peso delle caldarroste che venivano vendute. Le conseguenze di questo controllo della Finanza le abbiamo già anticipate. Le due bilance sono state poste sotto sequestro dalle fiamme gialle e per i due ambulanti sono state erogate sanzioni per un totale di tremila euro..













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