Rovereto

Bici indisciplinate, 51 multe in un anno

I dati del 2014: 27 ciclisti sorpresi contromano. Meglio i bambini degli adulti, che a volte pedalano parlando al cellulare


di Giuliano Lott


ROVERETO. Non è certo una “stangata”, ma la semplice conferma che in città anche le biciclette sono sotto osservazione. Nello scorso anno sono 51 le multe elevate a ciclisti indisciplinati, mentre quest’anno il numero è ancora molto ridotto: solo cinque le contravvenzioni da gennaio ad oggi, va però considerato che la bella stagione è appena iniziata e che dunque le occasioni di cogliere le due ruote in fallo sono state di conseguenza meno. L’infrazione più frequente, stando ai rapporti dei vigili urbani, è la guida contromano, seguita dalla mancanza di dispositivi di sicurezza (freni, fari, campanelli), ma c’è anche chi tiene il manubrio con una sola mano perché con l’altra regge il cellulare. Pratica vietatissima in auto, e ancora più pericolosa in bici.

Il comando della polizia municipale ha eseguito nel 2014 numerosi controlli, e anche per i prossimi mesi le biciclette verranno tenute d’occhio. L’anno scorso, su 51 multe, 27 sono state affibbiate per “circolazione in senso vietato”, ovvero ciclisti che guidavano contromano, mentre 10 sono le contravvenzioni comminate per “circolazione sul marciapiede” dove la pratica è vietata, ovvero sui tratti di marciapiede destinati in via esclusiva ai pedoni. Cinque le multe per irregolarità riguardo ai dispositivi di sicurezza (mancanza di freni, di fari, di dispositivi di segnalazione acustica, ovvero campanelli) e quattro per essere passati con il semaforo rosso. Singole contravvenzioni sono state elevate a ciclisti che guidavano “senza avere libero l’uso delle braccia” e che si sono rifiutati di sottoporsi al test dell’etilometro.

Quest’anno su 5 multe, ben tre sono per la mancanza dei dispositivi di sicurezza, una per guida contromano e una per l’uso del cellulare. I peggiori, stando alla polizia municipale, sono gli adulti, che sovente offrono un cattivo esempio ai figli. I quali invece, grazie alle lezioni che la polizia municipale offre nelle scuole dell’obbligo, sono molto più ligi alle regole, e a volte sono proprio loro a riprendere il babbo o la mamma che stanno violando il codice della strada. «Gli incontri con le scuole servono - spiega l’ispettore Franco Merighi -, bambini e ragazzi imparano in fretta le norme che gli adulti trasgrediscono a volte senza nemmeno rendersi conto».













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