allarme siccità

Baselga di Piné, acqua potabile chiusa durante la notte

Le vasche dell’acquedotto sono quasi vuote e il sindaco interrompe l’erogazione dalle 21.30 alle 6.30


di Giannamaria Sanna


BASELGA DI PINE'. “Interruzione erogazione dell’acqua potabile, su tutto il territorio comunale di Baselga di Piné, dalle 21.30 alle 6.30”. Questa l’ordinanza del sindaco Ugo Grisenti vista la carenza di acqua nelle vasche dell’acquedotto di tutto il Comune dell’altopiano pinetano. Sono le prime avvisaglie dei problemi, molto più gravi, se continuerà la siccità iniziata con l’autunno e proseguita con l’inverno senza precipitazioni.

Le sorgenti non hanno alimentato a sufficienza gli acquedotti e, ora, con il gran freddo i torrentelli sono ridotti a ruscelli ghiacciati. Mentre per la totalità della popolazione, per il momento, il disagio è limitato al solo periodo notturno, per gli abitanti della zona di Prestalla questo disagio è in corso da sabato.

«In un primo momento, quando i residenti nella zona nord est del lago di Serraia, sabato si erano trovati senz’acqua potabile, in casa, non si era pensato a delle rotture o a qualche problema irrisolvibile, anzi - ci spiega un residente - sembrava una delle tante volte che la vasca di Prestalla causava disagi che un tecnico, ora andato in pensione e non sostituito, sistemava nel giro di poche ore». Ma, dopo aver rinvasato la vasca dell’acquedotto con delle autobotti dei vigili del fuoco di Pergine, il problema si è ripresentato lunedì e ieri. I non numerosi residenti non erano stati allertati e quindi le loro provviste d’acqua erano solo quelle delle tubature. Forse non tutti pensano che l’acqua, finché c’è, è un bene prezioso, ma basta che il nostro rubinetto rimanga a secco e subito se ne avverte la mancanza. Ne sanno qualche cosa gli abitanti della “zona Lido” che al quarto giorno di pesante disservizio sono molto arrabbiati.

«Al mattino - raccontano i residenti che l’hanno sperimentato - niente doccia, né lavaggio dei denti, né risveglio con il caffè, se non si è stati così avveduti da preparare la moka la sera prima, anche la necessaria toilette, con questo freddo, non è pensabile di risolverla come in India». Ma non finisce qui. Se la propria attività è di aprire un ambulatorio di veterinario i problemi si centuplicano. Le mani si devono lavare con l’acqua minerale e le ferite anche. Tutto risulta più complicato.

Ieri pomeriggio i tecnici della Stet di Pergine stanno controllando condotte e tubazioni per individuare rotture o intasature nell’acquedotto. L’altopiano è dotato di una serie di vasche dotate di un sistema di vasi comunicanti che, nella normalità, è molto efficiente. Basta un eccezionale periodo di siccità, però, e molto è da riconsiderare.













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