Banche, la rata del mutuo diventa più leggera

L'accordo con la Provincia. Il ritocco degli interessi in aiuto alle famiglie, ma è anche un risparmio per l’ente pubblico


Robert Tosin



TRENTO. Il risparmio in valori assoluti non è altissimo, ma se il taglio avviene sulle rate del mutuo non possono che essere accolte con un'ovazione. L'assessore Ugo Rossi è riuscito nella titanica impresa di far ridurre alle banche il tasso di interesse applicato ai mutui agevolati. Ritocchi minimi, ma ciò significa lasciare nelle tasche delle famiglie diverse decine di euro all'anno.
Dunque le banche si sono messe una mano sul cuore e una sul portafoglio, prendendo atto che il momento economico tanto difficile meritava un contributo concreto anche da parte degli istituti di credito. Dopo il lavoro di indagine e di confronto, la giunta ha raggiunto un accordo per intervenire sugli spread massimi, cioè su quella percentuale che fa parte della rata del mutuo e che rappresenta di fatto il guadagno "netto" della banca. Per i contratti a tasso variabile si passa da uno spread massimo applicabile dell'1,65 ad uno dell'1,50 per cento (per prestiti fino ai 15 anni; oltre questo limite lo spread passa da 1,90 a 1,80). I mutui a tasso fisso beneficiano di più dell'accordo con le banche: c'è una riduzione di 0,3 punti nei prestiti fino a 15 anni e di 0,35 oltre i 15 anni. A fine mutuo si possono dunque salvare un paio di stipendi.
L'accordo raggiunto è frutto di una verifica sul campo fatta realizzare dall'assessore Rossi, il quale ha voluto capire se vi fossero dei margini per limare i costi delle famiglie (ma anche della Provincia) su un tema così importante come quello della casa. Con tutti i tassi al ribasso e con la certezza di restituzione data dai mutui della Provincia ci si è infatti sempre chiesto come mai le banche non promuovessero delle condizioni più favorevoli. In realtà il meccanismo è piuttosto complesso e se da una parte è ben vero che gli istituti sono ben felici di fare prestiti a fronte di una garanzia della Provincia ma dall'altra reperire grandi quantità di denaro non è sempre facile e ci sono delle spese da sostenere. Ma evidentemente un margine di trattativa era possibile e alla fine ci si è accordati su tetti che, in teoria, potrebbero essere ulteriormente abbassati. Insomma, se le banche volessero potrebbero trattare ancora meglio le giovani coppie che vogliono realizzare il sogno della loro prima casa senza dover versare il proprio sangue. E la Provincia, in cambio, assicura adeguata pubblicità nel caso ci fossero proposte migliorative.
Ma l'accordo non si limita a questo. Tra i punti sottoscritti c'è anche la cancellazione del cosiddetto tasso floor, cioè un tasso minimo sotto il quale non può mai scendere il tasso da applicare ai mutui agevolati. Un problema che si è verificato proprio nei mesi scorsi, quando nonostante il crollo dei tassi di interesse molte banche hanno potuto godere di questo paracadute che non permette, di fatto, ai contraenti di poter godere delle migliori condizioni possibili. Da ora non succederà più, almeno per quanto i mutui agevolati. Le nuove disposizioni valgono per i nuovi contratti sul piano appena varato dalla Provincia, ma vale anche per quelli del piano 2008 e non ancora sottoscritti. Per garantire maggiore programmabilità delle risorse sul bilancio provinciale, ma anche per responsabilizzare il cittadino nell'accesso al credito si è stabilito che nel caso il contributo sia pari al 100% del tasso di interesse sarà ammessa la sottoscrizione di soli mutui a tasso fisso, mentre nel caso il contributo sia pari al 70% o al 50% sarà ammissibile la stipulazione di mutui a tasso sia fisso che variabile.

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