Baby-squillo del Parioli, clienti trentini

Svariate telefonate alle due prostitute romane provenivano dall’utenza di una società del capoluogo



TRENTO. Telefonavano anche da Trento per fissare appuntamenti con le baby squillo del quartiere Parioli di Roma. E’ quello che emerge dalle 33 pagine di tabulati telefonici acquisite dai carabinieri nell’inchiesta sulle prostitute di 14 e 15 anni che si vendevano in un appartamento del quartiere della Roma bene. Molte chiamate provenivano da utenze intestate a società. Una di queste società ha sede a Trento. Le chiamate raggiungevano i telefonini delle due baby squillo romane. Le due giovanissime prostitute di lusso, che arrivavano a prendere anche mille euro per passare un giorno con i clienti, avevano una clientela variegata. Molti erano i professionisti o i dipendenti di aziende che si trovano fuori Roma e fissavano appuntamenti con le baby squillo per movimentare le trasferte nella capitale. Probabilmente anche uno o più trentini hanno fissato appuntamenti con le due ragazzine per le loro trasferte romane. Adesso saranno le indagini dei carabinieri a stabilire di chi si tratta. Un compito non facile, visto il giro d’affari delle due. Sui loro telefonini o su quelli degli intermediari che procuravano loro i clienti e le sfruttavano sono arrivate centinaia di chiamate da molte città. Da Roma, ma anche da Milano, Torino, Verona, Bergamo, Sassari, Latina, Siena, Venezia, Catania, Bari, Napoli e, appunto, Trento.

I carabinieri si sono trovati di fronte a un paradosso. Quasi la metà delle chiamate ricevute provenivano da utenze intestate a donne. Il numero si trovava sul sito «bachecaincontri.com» o dopo il contatto con gli sfruttatori senza scrupoli che si approfittavano delle due ragazzine. Tra di loro c’erano anche un caporalmaggiore dell’esercito, Nunzio Pizzacalla, un commercialista che da cliente si è trasformato in sfruttatore, Riccardo Sbarra. Erano loro a ricevere molte delle chiamate e a trattenersi anche il 60 per cento del prezzo pagato dai clienti per le prestazioni delle due giovanissime «Lolita».













Scuola & Ricerca

In primo piano