«B&B con affitti alle stelle? E’ il nuovo business» 

Rigotti della Fimaa commenta: «Alzare i prezzi fa parte della legge del mercato Peggio è chi gonfia l’offerta con gli appartamenti per gli universitari»


di Sandra Mattei


TRENTO. Aree attrezzate per il campeggio, le palestre, ma anche piazze e giardini privati. Per l’Adunata nazionale degli alpini che segna il centenario della fine della Grande guerra, i posti a dormine si stanno esaurendo a vista d’occhio. Gli ultimi dati diffusi dal Coa (il Comitato organizzativo dell’adunata) perlano dell’85% dei 7200 posti nelle palestre e oltre il 90% delle piazzole tenda e posti camper già prenotati. E il Coa aggiunge: «Anche le disponibilità nelle strutture ricettive trentine stanno esaurendosi, tra B&B, campeggi e hotel nelle strutture ricettive del territorio, comprese le zone di prossimità: Garda e Ledro, Fiemme, Val di Sole e Val di Non. Le disponibilità si aggirano sulle 200 soluzioni, più o meno costose».

Ed è sul più o meno costose, che va fatta una riflessione, perché in questi ultimi giorni si sta scatenando una corsa la rialzo dei prezzi, che a Trento e dintorni non s’era mai vista. Ci sono albergatori che offrono l’ultima stanza a disposizione a 1.000 euro, quando normalmente costa 50, come succede in Bondone. E i proprietari di B&B non sono da meno. Stanze in collina che durante l’anno costano 70 euro, sono lievitate al triplo fino a 210, o arrivano fino a 400 euro.

Abbiamo chiesto a Severino Rigotti, presidente della Fimaa (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari) di commentare questo fenomeno. «C’è chi ne approfitta, non c’è dubbio - esordisce Rigotti - e chi si è preso tardi, sarà penalizzato. È abbastanza umano che chi non ha fatto guadagni elevati durante l’anno, si rifaccia, approfittando della situazione. Del resto, è la legge del mercato, quando c’è più richiesta... Fa parte dei comportamenti umani. Succede ovunque, basta pensare a Venezia, quando c’è il Carnevale, i prezzi schizzano in alto».

Chiediamo se sulla piattaforma Airbnb non c’è una sorta di autoregolamentazione. «Dipende se i proprietari hanno depositato dei canoni già predefiniti - risponde Rigotti - ma non dimentichiamo che non c’è nessuna legge che obbliga l’imprenditoria privata a attenersi a prezzi concordato».

E aggiunge: «C’è da considerare che i prezzi gonfiati sono relativi ad un periodo breve, quella settimana dell’Adunata. Ma peggio è quando un proprietario affitta l’appartamento agli studenti. In questo caso i prezzi sono gonfiati tutto l’anno, e chi affitta agli studenti può permettersi di chiedere 1.000 euro al mese, ma ad una famiglia non puoi chiedere queste cifre. Così le famiglie non trovano mercato e devo chiedere appartamenti a canone moderato. Ma il vero fenomeno nuovo è il proliferare dei B&B, perché a Trento siamo sotto il numero di posti letto richiesti. E così, invece che affittare si preferisce aprire B&B ».













Scuola & Ricerca

In primo piano