Autonomia, la Svp «intervista» Bersani

Una troupe del partito inviata a Roma per raccogliere le «prove» sulla fedeltà dell’alleato romano



BOLZANO. Bersani guarda la telecamera e ribadisce la propria amicizia per l’autonomia. Dice esplicitamente «l’autonomia non si tocca». È arrivata la presa di posizione chiesta dalla Svp dopo le dichiarazioni padovane del segretario del Pd sui «privilegi» delle speciali. C’è voluta una video-intervista organizzata dalla stessa Svp in tutta fretta tra giovedì sera e ieri mattina per chiudere un caso che iniziava a scottare, amplificato come è stato dalla stampa tedesca.

«Mi sono sempre fidato di Bersani, il caso è stato strumentalizzato», sottolinea soddisfatto l’Obmann Richard Theiner, il cui futuro politico sarebbe minacciato da un flop del patto elettorale siglato tra Svp e Pd nazionale. Pier Luigi Bersani conferma gli impegni di rafforzamento dell’autonomia previsti nell’accordo, in caso di vittoria alle elezioni politiche. E sottolinea: «A Padova non credo neppure di avere usato la parola privilegi, perché non la penso così». Ma aggiunge che le «speciali» dovranno fare la loro parte nel risanamento dello Stato.

Ieri una troupe televisiva ha raggiunto Bersani a Milano, lì impegnato per la campagna elettorale, e una intervista ha fatto il punto sui rapporti tra il candidato premier del centrosinistra e le autonomie speciali. Il candidato premier del centrosinistra scandisce: «L’autonomia non si tocca, non si può neppure pensare di farlo». E rivendica il proprio passato: «Gli altoatesini dovrebbero sapere che mi ritengo un grande amico del Trentino Alto Adige. Credo di averlo dimostrato nei fatti e non accetto dubbi su questo. Mi è capitato di governare e ho fatto cose anche importanti per l’autonomia, ad esempio sul settore energetico. Mi stupisco di questa storia di Padova. In una regione come il Veneto, che lamenta aspetti di concorrenzialità con il Trentino, ho detto che regioni a statuto ordinario che hanno questo tipo di problemi devono essere affiancate. Ad esempio sul turismo, il governo può, con le leggi attuali, dare un occhio al turismo in Veneto». Di privilegi Bersani non parla, piuttosto dei «patti elettorali che sto chiudendo in questa fase con forze autonomiste, l’ho fatto anche in Val d’Aosta. È questa la mia linea. È chiaro che anche le regioni autonome si devono sentire coinvolte nei problemi del Paese, dare il loro contributo. Ma ciò succede tanto più facilmente, tanto più un Paese riconosce l’autonomia». Il segretario del Pd prospetta le eventuali modifiche su cui si dichiara disposto a discutere, «se vinceremo le elezioni». Come riportato nel patto, «alcune funzioni possono essere meglio collocate gestionalmente in carico all’autonomia e in nome di questo possono esserci diversi equilibri fiscali. Si potrà lavorare bene insieme, perché conosco la serietà di queste popolazioni, c’è grande stima, spero reciproca. Ci sono stati governi di destra che su questi temi delicatissimi si sono mossi con l’accetta. Anche il governo tecnico non ha dato risposte soddisfacenti. Io sono pronto a discutere».













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