Autonomia, a rischio anche l’energia

Norme inattese nella conversione del decreto sviluppo, Dellai telefona a Passera. Blitz di Fugatti su Valdastico e Comunità



TRENTO. La mattina tutto era iniziato con una schermaglia politica, per quanto dura, con il deputato leghista Maurizio Fugatti, nel mirino di un Lorenzo Dellai particolarmente puntuto. A sera è finita invece con il presidente della Provincia sconcertato e preoccupato per altre notizie da Roma, ancora più inattese. È dunque meglio partire da qui, per dare conto dell’ennesima giornata ad alta tensione per l’autonomia provinciale. Dalla notizia dunque dell’approvazione, avvenuta in realtà già in mattinata ma giunta a Trento molte ore più tardi, di un emendamento al Decreto sviluppo, in sede di conversione da parte della Commissione attività produttive della Camera: emendamento che, fa sapere la Provincia, stravolgerebbe completamente la disciplina sulle concessioni delle grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Che, come noto, è una delle voci principali su cui si basa l’autonomia finanziaria provinciale. «In questo modo - commenta Dellai - la legge statale violerebbe quanto contenuto nella specifica norma di attuazione dello Statuto di autonomia e relativa alle competenze delle due Province autonome in materia». In serata Dellai ha avuto un colloquio telefonico con il ministro Corrado Passera, al quale ha espresso, anche dopo un confronto con il collega altoatesino Luis Durnwalder, «lo sconcerto e la viva protesta delle due Province autonome». Passera, precisando che l’emendamento non era di iniziativa governativa, si è impegnato a verificare la possibilità di una correzione del testo, sottolineando peraltro come i margini siano ristretti per la stringente tabella di marcia che scandisce l'esame in aula del provvedimento.

Lo stesso Decreto sviluppo, che dopo l’esame in aula alla Camera passerà comunque in Senato, era stato oggetto di due altri emendamenti che pure avevano messo di cattivo umore Dellai. Quelli appunto del leghista Fugatti, che ha convinto la Commissione a mettere paletti precisi alla provincia su due temi sempre caldi come la valdastico e le Comunità di valle. Nel primo caso, si prevede che «al fine di garantire l’approvazione in tempi certi del progetto definitivo del prolungamento a nord dell’autostrada A31 (...) l’intesa generale quadro (...) deve essere raggiunta entro 60 giorni dalla data dell’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». Nel secondo, invece, in ottica di contenimento della spesa pubblica, «le province autonome di Trento e Bolzano prevedono, nell’ambito della propria autonomia statutaria (...) che gli incarichi conferiti all’interno delle Comunità di valle siano svolti a titolo esclusivamente onorifico, senza la corresponsione di alcuna forma di remunerazione, indennità o gettone di presenza».

«Dispettucci», li ha definiti Dellai, mettendo nel mazzo anche l’ordine del giorno del senatore de Eccher sui Vigili del fuoco, aggiungendo che «l’azione di alcuni parlamentari locali fa più male all'autonomia trentina di mille finanziarie». Emendamenti, quelli di Fugatti, che per Dellai non hanno alcun fondamento giuridico e che, in quanto lesivi dell’autonomia, verranno impugnati davanti alla Consulta. «Ma il problema resta politico - ha concluso - se una forza politica non condivide le leggi fatte in Trentino, deve candidarsi, vincere e poi cambiarle. Senza rivolgersi a Roma». Dura la replica di Fugatti: «È solo Dellai a non volere la Valdastico e contro gli sprechi delle Comunità continueremo a batterci: a chi ci accusa di sabotare l’autonomia, rispondo che a farlo è questo governo, come mai nessuno ha fatto. E che Dellai, che governa da 15 anni, dovrebbe interrogarsi su chi è responsabile della cattiva immagine della nostra autonomia al di fuori del Trentino».

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