AutoIn: un «buco» da 4,5 milioni

Il fallimento della concessionaria: 150 i creditori, soprattutto banche e fornitori



TRENTO. Un buco da 4.5 milioni di euro. Cifra importante quella del fallimento di «AutoIn» che coinvolge 150 creditori in gran parte rappresentati da fornitori e da banche. I clienti, invece, quelli che avevano già dato una caparra per l’acquisto di una macchina, sono stati «salvati» dall’intervento diretto della casa madre.

Le cifre del fallimento sono emerse ieri mattina nel corso dell’udienza davanti al giudice fallimentare dove è intervenuto anche il commercialista Alberto Bombardelli che rappresenta la curatela fallimentare. Un’udienza durante la quale è iniziato l’esame dello stato del passivo. Si tratta di un esame parziale che continuerà nella prossima seduta fra circa un mese. Il fallimento Auto In è del giugno scorso. Il titolare Eugenio Martini aveva tentato anche un piano di ristrutturazione, ma la pesante crisi del mercato dell’auto con il calo delle vendite lo avevano portato a chiedere, attraverso il suo avvocato Andrea Girardi, istanza di fallimento. Ed era seguita la dichiarazione di fallimento del tribunale. Si è quindi messo in moto il meccanismo previsto in questi procedimenti, meccanismo che ieri ha vissuto una tappa importante ma di cose da fare ce ne sono ancora tante. La concessionaria è stata parte integrante della storia di Trento. Creata negli anni Settanta, rappresentava il marchio Renault per il servizio di assistenza, officina meccanica, carrozzeria e per la vendita e distribuzione dei ricambi originali nella provincia di Trento, ma «AutoIn» rappresentava anche la Yundai. Anni di successi e di riconoscimenti importanti ma poi è arrivata la crisi che ha reso sempre più difficile far fronte alle varie necessità. Fino all’istanza di fallimento.

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