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Arriva il gioco che premia chi riesce a scappare

Anche a Trento apre «Intrappola.to»: la squadra che risolve gli enigmi guadagna la libertà da una “stanza-prigione”. Tre giovani trentini in società


di Daniele Peretti


TRENTO. “Intrappola.to” arriva anche a Trento ed è un nuovissimo modo di divertirsi con enigmi e rompicapi sulla falsariga delle Escape Room diffuse all'estero. La sede trentina sarà in via della Cervara 53 dove sarà aperta la stanza di gioco.

All'origine ci sono tre giovani trentini, neolaureati in Economia e Commercio - Efrem Clauser, Gianluca Veltre e Marco Mattivi - che hanno creato una società con gli ideatori del gioco: Stefano Gnech di Rivamonte Agordino e Daniele Massano, che il prossimo 17 febbraio inaugureranno la sede di Trento, la quindicesima italiana.

Ma il gioco come funziona? «A Trento avremo una sola sala e quindi giocherà una squadra alla volta a partire dalle 9 della mattina fino alle 3 di notte e si comincia a giocare da casa già all'atto dell'iscrizione quando si riceve oltre alla password per entrare nella camera, anche la prima domanda (www.intrappola.to, ndr) e poi inizia un gioco che non è di cultura, ma basato sull'intuizione e sulla logica e non è per nulla facile. Consideriamo che nell'ora del gioco solo il 2% delle oltre centomila persone che hanno giocato, sono riuscite a conquistare la libertà». I concorrenti entrano in una stanza buia che però non fa paura, infatti nelle statistiche della clientela troviamo molte famiglie, nonni con i nipoti, ma anche feste di compleanno e a di addio al celibato; il 52% è maschio ed il 48% femmina. L'interno della stanza è videocontrollato e nel caso ci sia una squadra particolarmente in difficoltà, interviene lo staff a dare un suggerimento per rimovimentare il gioco.

L'iscrizione è di 60 euro per formazione composta da due a sei giocatori, ma alla fine non si vince nulla: «Considerando la bassa percentuale di giocatori che conquistano la libertà, potremmo anche mettere in palio premi costosi, ma questo non sarebbe lo scopo del gioco. Lo è invece – dice Stefano Gnech – quello di creare il gusto della sfida tra i giocatori che confrontano le percentuali ottenute, pur senza vincere. Diventa una scommessa tra amici e con se stessi, tanto che si torna a voler entrare nella stessa stanza anche laddove ci può essere un'alternativa di gioco».

“Intrappolato.to” è il classico gioco che spacca. Lo ha fatto nelle sedi italiane, ma anche in quelle all'estero in Brasile, Portogallo, Spagna, Thailandia e Dubai e la gente, senza limite di età, si diverte. Ma non si tratta solo di un gioco: “Intrappola.to” è utilizzato da aziende come Remax, Decathlon o la Croce Rossa Italiana sia per il team bulding, ma anche come primo colloquio comportamentale. E per quanto riguarda Trento sono già aperte le iscrizioni per i primi ingressi.













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