Area Altinate, la Famiglia chiede aiuto al Comune

Il presidente della Coop Alta Valsugana: «A Levico dobbiamo decidere in fretta prima che altri entrino nel nostro mercato. Noi siamo già pronti a partire»


di Antonio DeCarli


LEVICO TERME. “Segnali di fumo” all’indirizzo del sindaco Giampiero Passamani da parte del presidente della Famiglia Cooperativa Alta Valsugana Cesare Ciola per cercare di dare una svolta all’annosa questione legata al "Centro polifunzionale Polo Coop”. La volontà è di incontrarsi e discutere a 360° su tutto ciò che riguarda la situazione dei vari punti vendita a Levico e frazioni ma soprattutto la realizzazione degli immobili commerciali in “area Altinate” da quasi 40 anni a destinazione commerciale. «Questo – spiega Ciola - anche alla luce delle recenti liberalizzazioni del Governo in materia di commercio e con il loro parziale recepimento da parte della Provincia, cosa che sblocca i contingenti stabiliti dalla legge Olivi. Il progetto iniziale, predisposto prima del 2009, ipotizzava superfici destinate al commercio per 3.300 metri quadri, poi sulla base della normativa introdotta dalla legge Olivi in tale area era diventato possibile insediare solo 1000 di alimentare e 1000 non alimentare. Il nostro piano industriale di investimento è sostenibile però solo se potremo realizzare spazi che ci permettano di ospitare altre realtà che creano ulteriore attrazione di clientela».

Avete forse impiegato troppo tempo, poi si è innestato un confronto quasi fratricida tra Famiglia Cooperativa e Sait dato che quest’ultimo partecipa con CoperSviluppo sia in Levico Altinate srl che in LevicoPolis srl in area Beber.

«Non vogliamo fare polemica la nostra prima proposta risale al 2002, ma c’è stato sempre qualcosa di traverso per non ottenere il via libera. Ora c’è accordo anche con il Sait che ha intenzione di rispettare la volontà delle realtà locali».

Ma avete realmente ancora interesse ad investire lì?

«Per noi quest’area di 23.589, ora tutta di nostra proprietà, è strategica e vogliamo investire proprio lì. Rappresentiamo circa 2850 soci di cui più di 1200 sono nel Comune di Levico. Diamo lavoro a 62 dipendenti fissi e circa 15 stagionali. Vogliamo consolidare uno sviluppo che in questi anni abbiamo potuto avere solo in altre località dato che qui siamo in sofferenza per mancanza di spazi».

Non correte il rischio di essere voi in ritardo e LevicoPolis, frenata dai ricorsi, rispetto ad altre grandi aziende interessate a conquistare una fetta di utenti che si riversa nei discount in valle o negli ipermercati fuori regione.

«Il rischio c’è. Noi, se ci saranno le condizioni, siamo pronti a partire e non abbiamo ricorsi in atto. Gli scenari continuano a cambiare ed è necessario decidere in fretta cosa fare qui e cosa fare lì. Ecco perché abbiamo bisogno di dialogare con sindaco e amministrazione comunale».

E l'area Beber?

«Penso che LeviPolis possa realizzare anche senza il supermercato Coop ma accogliendo il nostro negozio Gourmet potenziato».

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