Arco, guerra alle capre

Dopo la polemica sul Comune di Ledro ecco un altro caso



ARCO. Le capre inselvatichite non rappresentano un problema solo per la val di Ledro. Nello scorso agosto un censita di Laghel ha segnalato all'amministrazione il ripetersi d'una fastidiosa cadutadi sassi all'interno della proprietà confinante con la pubblica strada. A causare le scariche un gruppetto di sei-sette capre inselvatichite e divenute ormai padrone incontrastate delle pendici impervie coperte di boscaglia e di ceduo soprastanti l'abitato. Da un successivo controllo risultò che nel 2010 alcuni esemplari erano scappati ad un allevatore che non era più riuscito a riportarle all'ovile.

Alla fine di settembre in municipio la questione è stata discussa in un'apposita riunione con polizia locale, forestale e veterinario: l'unico rimedio prospettato è stato l'abbattimento, come in Ledro, per motivi sanitari (impossibile accertare che gli animali non siano portatori di brucellosi o di altri malanni) e di sicurezza (data la caduta dei sassi). Il sindaco Paolo Mattei ha quindi firmato lo scorso 24 ottobre l'ordinanza contingente ed urgente con cui dispone l'abbattimento, affidandone l'esecuzione nel più breve tempo possibile a personale del servizio Foreste e Fauna di Riva con l'assistenza dei custodi forestali arcensi.

Ora, ad un mese giusto dall'ordinanza -che a differenza di quella analoga del sindaco di Ledro Achille Brigà- è rimasta in sordina nonostante sia consultabile all'albo telematico sul sito del comune, Stefano Bresciani, capogruppo del Patt in consiglio comunale, firma un'interpellanza in cui, preso atto delle osservazioni della Lav di Roma, chiede «se non sia il caso di sospendere l'efficacia dell'ordinanza».

La Lega Antivivisezione, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti degli animali, segnala gravi violazioni nell'ordinanza di Ledro, con possibilità di configurare il reato previsto dall'art. 544 bis del codice penale che prevede per l'uccisione di animali fino a due anni di reclusione.

Bresciani si dichiara preoccupato come consigliere «delle conseguenze che potrebbe avere l'amministrazione arcense in conseguenza dell'ordinanza di Mattei con la quale ordina l'abbattimento di 6 o 7 capre inselvatichite», aggiunge che da anni a Laghel e sulla sommità dei monti Colt e Colodri vive e si riproduce una piccola colonia di capre selvatiche che caratterizza l'ambiente e non ha mai creato particolari problemi, se non probabilmente la caduta di qualche piccolo sasso, propone di sospendere l'ordinanza, chiede se non esistano altri sistemi per catturare le capre, e se siano già state abbattute.













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