Andreotti diventa «Andreötzi», la satira del «Male»

Il senatore a vita è il nonno dell’Uomo del Similaun nella sede del settimanale satirico. L’idea di Vauro e Vincino



BOLZANO. E Giulio Andreotti diventa il nonno di Ötzi. Mai come questa volta l'ironia va di pari passo con la satira. O forse la supera. In quella che fu la sede storica della Democrazia Cristiana, in piazza del Gesù a Roma, adesso c'è la redazione del settimanale satirico "Il Male di Vauro e Vincino", che dopo la chiusura nel 1982, ha ripreso le pubblicazioni lo scorso ottobre.

"Ci ritroviamo nell'ex sede della Dc e forse per questo succedono cose strane: redattori onestissimi scoperti a rubare il portafoglio del collega, piccole metamorfosi fisiche, una divisione in 27 correnti. Per non parlare degli importanti reperti storici che sono stati rinvenuti in questa area, come la mummia Andreötzi e il busto noto come "Gobbo di marmo", di cui si erano per un pò perse le tracce, e che ora esponiamo qui".

I reperti cui fa riferimento Vauro, vignettista satirico di lungo corso scoppiettante come suo solito, sono stati "svelati" durante l'inaugurazione della nuova sede del giornale in Palazzo Cenci Bolognetti, dove un tempo c'erano gli uffici scudocrociati. Una mummia in cartapesta con le fattezze di Andreotti: "È il nonno di Ötzi. Si trova nella teca per la vostra protezione. Sembra tranquillo, ma gli abbiamo dato del gas per addormentarlo".













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