Andreatta, primo test a rischio: è muro contro il programma

In aula oltre 1600 emendamenti del centrodestra Funivia del Bondone, Salizzoni (Pd) chiede lo stralcio


di Chiara Bert


TRENTO. Domani il sindaco Alessandro Andreatta va in aula per presentare le linee programmatiche di mandato 2015-2020. Si tratta di una prima assoluta, una novità introdotta dal regolamento nella scorsa legislatura che prevede che il consiglio comunale si esprima (entro il 31 luglio) sul programma del sindaco, che può anche essere emendato. «Un modo per riequilibrare i poteri dell’aula rispetto a quelli della giunta», spiega Andrea Merler, capogruppo della Civica Trentina.

Ma sarà un esordio già ad alto rischio, visto che contro il documento del sindaco è pronto un muro di oltre 1600 emendamenti del centrodestra, 1200 solo quelli di Civica Trentina a cui si aggiungono i 400 della Lega Nord.

Le priorità del sindaco. In realtà Andreatta ha consegnato anche un «quadro di sintesi» proprio con priorità, tempi e risorse. Per quanto riguarda le «politiche sociali e familiari» si parla di servizi e conciliazione famiglia-lavoro, programmi di inserimento lavorativo nella logica della reciprocità tra chi riceve aiuto e la comunità, servizi domiciliari individualizzati per gli anziani, coinvolgimento degli anziani nella cura degli spazi pubblici, sostegno ai genitori separati in difficoltà con una struttura dedicata. Al capitolo «sicurezza e vivibilità» sono annunciati più agenti sulle strade, potenziamento del servizio di rimozione di scritte e affissioni abusive, la sperimentazione dell’affidamento di luoghi sensibili ad associazioni o gruppi di cittadini, l’apertura della palazzina Liberty che diventerà centro culturale e caffè a km 0, la riapertura di palazzo delle Albere, iniziative di convivenza e integrazione con gli immigrati. Ancora: per «cultura e turismo» nuove forme di sostegno al commercio del centro storico, recupero delle aree incolte creando un parco agricolo di Trento, qualificazione del mercatino di Natale, spazi per i gruppi di acquisto solidali. Mobilità: collegamento nord-sud con il potenziamento della Trento-Malé fino al Not (che dovrà essere condiviso con la Provincia, che lo finanzia), funicolare per Povo, estensione delle corsie preferenziali per gli autobus, parcheggi di attestamento alla Motorizzazione e a Trento Nord, estensione della Ztl dotata di varchi elettronici per i controlli. Sul fronte ambientale si annuncia la società unica Trento-Rovereto per gestire acqua e rifiuti, il contrasto all’abbandono dei rifiuti, un nuovo centro per animali alla Vela (di cui si parla da anni). Nel programma anche il restyling del palazzetto dello sport e la pista coperta per l’atletica, potenziando l’offerta per il nuoto e i tuffi, potenziamento dei servizi comunali on line, il nuovo arredo di piazza Mostra, l’abbattimento degli ecomostri (grazie alla riforma urbanistica provinciale che dovrà essere approvata a luglio) e, in tempi più lunghi, la riqualificazione di ex Italcementi, ex Frizzera ed ex Atesina.

Funivia contestata. Per Andreatta qualche insidia potrà arrivare anche dalla sua maggioranza. Tra i 16 emendamenti presentati dal Pd, quasi tutti concordati con il sindaco, ce n’è uno che porta la firma di Alberto Salizzoni: l’ex presidente della commissione urbanistica chiede di stralciare la funivia Trento-Bondone, che nel programma si prevede di realizzare con finanziamenti privati.

Microaree per i nomadi. Altro tema caldo le microaree. Nel testo di Andreatta si parla di «dare risposta al bisogno abitativo dei sinti». Corrado Bungaro (Pd) propone una versione più incisiva, «sperimentando una e/o più microaree», anche per i rom.

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