Anche i musei avranno il loro Cup

Prenotazioni ad un numero centralizzato e servizi comuni coordinati



TRENTO. Tutto centralizzato, nell'ottica di un risparmio economico ma anche di migliore efficienza. Almeno questi sono gli obiettivi della nuova strategia che l'assessore Franco Panizza ha proposto e fatto approvare ieri alla giunta per riordinare la proposta museale trentina. Da tempo si parlava della creazione di una rete efficace, capace di essere propositiva sul mercato e, allo stesso tempo, tagliare quei costi che risultavano ridondanti. Dietro le quinte, dunque, i musei trentini dovranno cambiare radicalmente anche se in modo progressivo.

Se la maggior parte delle direttive riguarda l'organizzaizone interna, alcuni riflessi ci saranno ovviamente anche per i fruitori delle istituzioni culturali. I primi risultati dovrebbero essere quelli di avere a disposizione un numero unico per le prenotazioni, viatico forse per quella tanto agognata card unica per il Trentino che dia accesso a tutti i musei senza dover di volta in volta fare biglietti e code alla cassa. E' un obiettivo di cui non si è parlato ieri in giunta, ma è probabilmente una diretta conseguenza di una programmazione unitaria dei servizi. La gestione associata riguarda il Muse, il Mart, il Museo degli usi e costumi, il Museo Castello del Buonconsiglio, i monumenti e le collezioni provinciali.

Un primo fronte di coordinamento unitario sarà sul fronte della promozione e della comunicazione. Al momento i musei si muovono più o meno individualmente: ognuno promuove la sua attività utilizzando risorse proprie. Ora questo sistema non sarà smantellato del tutto, ma dovrà riferirsi a una struttura di raccordo (che non dovrebbe prevedere spese ulteriori perchè fatta usando le stesse risorse dei musei).

Così anche il marketing potrà puntare sulla miglior eprofessionalità contenendo i costi. Sarà poi attivata una Conferenza dei direttori per coordinare l'attività, evitando così sovrapposizioni ma anzi migliorando l'offerta culturale provinciale. Anche i servizi educativi, settore fondamentale, dovrà poter contare su un coordinamento intermuseale. In rete anche i servizi amministrativi, finanziari, di contabilità e del personale: anche in questo caso l'obiettivo è quello di aumentare il livello professionale di chi si occupa dei settori, togliendo ai musei impegni non legati alla loro missione, eliminando al contempo costi inutili.













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