Alcoltest al medico fermato in bici

Mezzolombardo, riparte la protesta: «Comportamenti inaccettabili dai vigili»



MEZZOLOMBARDO. «La gente ne ha veramente piene le tasche». Lo scrive l'avvocato Franco Fedrizzi in una lettera al sindaco di Mezzolombardo. Franco Fedrizzi dice che «è risaputo e notorio che del folto gruppo dei Vigili Urbani della Piana Rotalaian solo pochi sono soliti reiterare comportamenti inaccettabili». E si riferisce all'episodio che, il 7 gennaio, ha coinvolto Paolo Fedrizzi. Quest'ultimo, medico a Mezzolombardo da più di 40 anni, è stato fermato mentre percorreva alcuni metri contromano in bici. L'alt gli è stato intimato appunto da un vigile, che, vista una bottiglia vuota nel cestino della bici, l'ha poi sottoposto all'alcoltest. Negativo, ma Paolo Fedrizzi c'è rimasto male.

Individuato mentre da casa si dirigeva alla chiesa dei Frati per la messa, è stato fermato dall'intervento di un'auto della Polizia Urbana, che, scrive l'avvocato, "gli sbarrava improvvisamente la strada, quasi a scongiurare una supposta fuga del ciclista (con il solo rischio di farlo cadere)". Il medico ha pensato a "un'emergenza che richiedesse la sua presenza", invece, "con tono aggressivo ed autoritario" (prosegue la lettera), gli si contestava la manovra contromano, per cui il dottore era pronto ad accettare la contravvenzione. Poi, è entrata in scena la bottiglia.

Il medico ha spiegato che conteneva "chiodi usati" ed era destinata al vicino "bidone di raccolta". Il vigile ha proceduto con l'alcoltest, spiegando a Fedrizzi "conseguenze e danni provocabili dall'alcol, evidentemente - osserva l'avvocato Fedrizzi - non sospettando della qualifica professionale del suo interlocutore". Che, a quel punto, è intervenuto spiegando "che anche lui conosceva tali conseguenze, avendo fatto il medico condotto per 40 anni a Mezzolombardo, conclamata "città del vino"".

Nel frattempo, il test aveva dato risultato negativo, una telefonata aveva confermato l'identità del ciclista e il vigile, scrive l'avvocato "cominciava a rendersi conto della gaffe". Prima di lasciar andare il dottore, una domanda: "Ma se lei è un medico, perché va in giro in bicicletta?". Fedrizzi ha salutato, ha portato la bottiglia nel cassonetto dei rifiuti e si è rivolto allo studio legale, da dove è partita la lettera, che rinnova una battaglia contro i "comportamenti inaccettabili" di pochi vigili a Mezzolombardo già avviata dall'avvocato.













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