Albergatori contro il Sait: «Perché il convegno all’estero?»

Asat e Unat contro la Cooperazione che è andata in trasferta a Salisburgo per la sua “tre giorni” su crisi e consumo



TRENTO. Oltre ad essere diretti promotori e sostenitori di azioni di sistema che promuovano l’intero territorio trentino e le imprese locali che vi operano, gli albergatori trentini hanno sempre risposto positivamente alle sollecitazioni ed agli appelli delle altre associazioni di categoria per rafforzare sinergie e legami dell’intero mondo economico trentino: per questo la scelta di organizzare il convegno istituzionale del Sait fuori provincia - e addirittura fuori d’Italia - viene criticata da Giovanni Bort e Luca Libardi, presidenti di Unat e Asat, le associazioni degli albergatori trentini.

«Siamo convinti - dichiara Giovanni Bort - che fare sistema, soprattutto in questi momenti di estrema crisi, sia una strada da percorrere. Noi siamo sempre stati presenti e abbiamo sempre risposto agli appelli all’unità ed al sostegno delle imprese e dei prodotti locali: nei nostri alberghi da anni privilegiamo prodotti che promuovano tutto il territorio trentino e i produttori - anche quelli del mondo cooperativo - che vi lavorano. Per questo stentiamo a darci una spiegazione sulla decisione di organizzare il convegno istituzionale del Sait non solo fuori dal Trentino, ma anche fuori dalla regione, fuori dal Nord Est e fuori dall’Italia. Come mai il Sait è andato “in trasferta” a Salisburgo con oltre duecento dirigenti e rappresentanti del mondo cooperativo, e addirittura con la presenza di politici e rappresentanti istituzionali trentini?».

Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Luca Libardi: «Non capiamo come mai la cooperazione debba scegliere una località come Salisburgo per i propri convegni. I loro appelli al sostegno delle imprese locali e dei prodotti del territorio sono sempre stati condivisi e accettati dalle nostre organizzazioni e dalle nostre imprese. Noi crediamo davvero che il territorio, nel suo insieme, possa essere un valore aggiunto all’offerta turistica che presentiamo; per questo motivo suona davvero inopportuna la scelta di una località estera. Forse che i dirigenti del Sait ritengono che il Trentino non possegga le strutture e le risorse adeguate per eventi di questo tipo? Credo invece che gli alberghi e i centri congressuali della nostra provincia abbiamo tutte le carte in regola anche per manifestazioni come quella organizzata nello scorso fine settimana».













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