Singolare iniziativa al liceo classico, organizzata tramite il passaparola su «Facebook»

Al Prati va in scena il «bermuda day»

Domani tutti in pantaloni corti per protesta contro i «divieti» della preside


Jacopo Tomasi


TRENTO. Chiamatela la "sfida dei bermuda". Con le temperature estive dei giorni scorsi alcuni studenti hanno tirato fuori dall'armadio i pantaloni corti, ma il cambio d'abito non è piaciuto alla preside del liceo classico Prati di Trento, Maria Pezzo, che ha invitato qualche ragazzo ad usare un abbigliamento più consono. E così, domani, al Prati andrà in scena il "pantaloni corti day". Una protesta simbolica. Lanciata con alcuni volantini distribuiti durante la ricreazione e attraverso il social network Facebook, dove è stato fondato il gruppo "Pantaloni corti Day" al quale sono stati invitati tutti gli studenti del prestigioso istituto della città. L'obiettivo è quello di fare in modo che domani più studenti possibili si rechino a scuola in bermuda per dimostrare che "indossare i pantaloni corti non significa non rispettare l'istituzione scolastica", come afferma Alessandro Zadra, studente del Prati e fondatore del gruppo su Facebook. Che aggiunge: "l'educazione va oltre il modo di vestire". A scatenare la reazione originale dei ragazzi sarebbero state alcune recenti prese di posizione della preside dell'istituto, Maria Pezzo. Nei giorni scorsi, infatti, vista l'ondata di calore estiva, diversi studenti si sono recati a scuola in shorts. La dirigente avrebbe quindi invitato verbalmente alcuni ragazzi ad utilizzare un abbigliamento più consono al contesto scolastico. Un invito che da qualche studente è stato letto come una "minaccia" che li costringerebbe a passare i mesi estivi con i pantaloni lunghi, soffrendo il caldo. E del resto, tra gli studenti del Prati, c'è stata anche una certa solidarietà: la ragazze - più fortunate grazie alle minigonne - si sono schierate al fianco dei compagni maschietti, più sfortunati. Così è nata l'idea del "Pantaloni corti Day" fissato per domani, venerdì 15 aprile. Non è la prima volta che nelle scuole trentine si discute sull'abbigliamento da tenere, soprattutto nei mesi caldi dell'anno. Nel maggio del 2009 era stata la preside dell'istituto Tambosi di Trento, Francesca Carampin, a dichiarare "guerra" al look da spiaggia in classe. Prima aveva inviato una lettera alle famiglie, poi aveva redatto un regolamento bandendo infradito, ombelichi all'aria, mutande in bella vista e stacchi di coscia esagerati. Nel febbraio 2010 anche il preside delle scuole medie Winkler, Italo Pancheri. aveva preso carta e penna e scritto una lettera alle famiglie annunciando d'aver istituito il divieto tassativo di presentarsi a scuola con i pantaloni over-size a vita bassa e invitando mamme e papà a controllare l'abbigliamento dei figli. Pena la sospensione. Al Prati la situazione è certamente diversa, senza questi "estremi", ma il "Pantaloni corti Day" è un segnale che anche qui è aperta la "sfida dei bermuda".













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