FESTIVALBAR

Al posto di Boerispunta Mastrota


Pierluigi Depentori


Nuovo sgarbo politico al Festival. Il governo si è tenuto alla larga con la defezione del ministro Sacconi. Ma c’è di più: a Trento, sul tanto pubblicizzato canale 99 del digitale terrestre che dovrebbe ospitare le dirette del Festival c’è Mediashopping. Al posto di Tito Boeri ecco Giorgio Mastrota e le sue pentole. Il Biscione ha colpito ancora.

Vabbè, gli economisti del Festival hanno poco tempo per le cose da comuni mortali. Ma oggi alle 15 c’è la finale del Roland Garros con l’italica Schiavone, e uno storico amante dello sport come Mario Marangoni in contemporanea ha uno degli incontri festivalieri. Cosa farà? a) si farà registrare la finale; b) si porterà una radiolina con auricolare; c) volerà col suo biplano centenario fino a Parigi.

Gran curiosità a Palazzo Thun per lo scoiattolo col cappello da chef. Qualcuno ci ha visto la caricatura di Gianfranco Vissani, qualcun altro quella di Rinaldo Dalsasso. Ma c’è chi giura che sia Alfredo Chiocchetti appena esce dallo Scrigno.

Nel tendone di piazza Duomo i gadget arancioni del Festival vanno via come il pane. Ma al di là delle solite magliette, capellini e grembiuli vari quest’anno la star incontrastata è il “kit anticrisi”. Contenuto: occhiali per vedere il mondo rosa, portachiavi della fortuna, salvadanaio per i momenti difficili, penna e block notes per i pensieri positivi. Ma, soprattutto, il dado sempre vincente: c’è il numero sei stampato su tutte le facce.

Gemelli da Festival: Robert Pindyck, prof di Economia al Mit, con Lillo Gullo, l’anchorman-poeta del Tg3.













Scuola & Ricerca

In primo piano