Al palazzetto di Rovereto una tribù che balla

Ottocento ragazzi di elementari e medie si sono esibiti per la tredicesima Olimpiade della Danza



ROVERETO. La prima edizione risale ormai a 13 anni fa. Ma con il tempo l’Olimpiade della Danza, la prima manifestazione creata dal ballerino e coreografo Enkel Zhuti, è diventata non solo una tradizione ma anche un evento sempre più atteso dai ragazzi delle scuole. Decretando il pieno successo di quella che all’inizio poteva sembrare più che una intuizione un azzardo: l’idea di avvicinare la danza alla gente comune puntando sui suoi aspetti educativi e motori, e quindi sulla platea vastissima dei bambini e ragazzi delle scuole.

Zhuti all’inizio faceva tutto da sè, seguendo i primi gruppi di ragazzi che coinvolti dai loro insegnanti si misuravano con la danza e proponendo loro coreografie, oltre ad impostarli tecnicamente. Poi nel giro di pochi anni il suo tentativo è diventato un vero e proprio format, esportato in tutto il Nord e Centro Italia. Sessanta eventi quest’anno, con centinaia di scuole e migliaia (molte) di ragazzi coinvolti. Un team di coreografi e preparatori all’opera.

Ieri l’Olimpiade della Danza era a Rovereto, il luogo in cui è nata. Due spettacoli, entrambi al Palamarchetti, che hanno visto esibirsi 800 ballerini. Seguiti sugli spalti da almeno 2000 persone.

Per la Vallagarina hanno partecipato le scuole elementari Ghandi, Regina Elena (due squadre), Dante Alighieri e Filzi di Rovereto; la Guella di Lizzana (due squadre), e quelle di Moscheri, Marco, Noriglio, Nogaredo, Nomi, Villa Lagarina. Dalla Busa sono arrivatela Damiano Chiesa e la Amelia di Riva del Garda e la De Andrè di Dro. Si sono esibite tutte nel primo spettacolo, alle 14, con l’eccezione di Filzi, De Andrè e Amelia che hanno aperto il secondo, alle 18. Secondo spettacolo che ha invece raccolto la totalità delle scuole medie in gara: le roveretane Damiano Chiesa, Halbherr, Degasperi, la moriana Malfatti, l’aviense Dante Alighieri, la rivana Sighele, l’arcense Nicolò d’Arco, la droata Europa, la veronese Fainelli e la scuola media Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone.













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