rovereto

Al Follone i murales elogio della mobilità alternativa

Due ragazzi che vanno al lavoro in bici e un orso (o l’orsa Daniza?) che pedala con un’auto rottamata sulla schiena: l’arte di strada decora e fa riflettere



ROVERETO. Sta diventando la città dei murales. E che murales, sono opere d'arte. Poche settimane fa è stato inaugurato "Invasion" di Laurina Paperina, sulle mura dello SmartLab di viale Trento, ora bisogna fare tappa al parcheggio del Follone. Qui, nel grande stabile rimasto - e che prima o poi verrà abbattuto - ci sono due enormi disegni, di due artisti di fama internazionale, nel mondo della street art. Sono Ericailcane (bolognese d'adozione) e Bastardilla (colombiana), coinvolti nel progetto di abbellimento del parcheggio da Duccio Dogheria, dipendente del Mart e esperto di questa forma d'arte.

Al Follone i murales elogio della mobilità alternativa

Due ragazzi che vanno al lavoro in bici e un orso (o l’orsa Daniza?) che pedala con un’auto rottamata sulla schiena: l’arte di strada decora e fa riflettere (foto Festi) - L'ARTICOLO

Su volontà dell'amministrazione (ed in particolare delle assessore Giulia Robol e Luisa Filippi) doveva individuare e coinvolgere degli artisti per dipingere i muri esterni dello stabile al centro del parcheggio. Ericailcane (lui, al pari degli altri street artist, divulga solo il nome d'arte e non quello reale) era già stato a Rovereto: nel 2007 realizzò il murales, ora abbattuto, alla ex Bimac. L'opera non c'è più ma le sue immagini restano in svariate monografie del settore. Il tema che i due artisti dovevano sviluppare era la mobilità sostenibile. Per due motivi: perché è uno dei cavalli di battaglia dell'amministrazione, perché siamo in un parcheggio e i numerosi automobilisti ricevono così un consiglio: se potete, andate in bici.

Come il grande orso disegnato da Ericailcane. Chissà, forse è un allusione alla vicenda di Daniza, l'artista (che dipinge sempre animali) non si sbilancia, ma il dubbio viene. L'orso porta sulla schiena un'automobile, che sta andando in frantumi. Vanno in bicicletta (forse al lavoro, vedendo la vanga che uno dei due porta appresso) anche i ragazzi di Bastardilla. Qui l'artista ha sfruttato il riflettore e la trave al centro del muro per ricavarne fanale e manubrio della bicicletta. Entrambe le opere sono state realizzate con rullo e pennello. Impressiona la velocità impiegata dai due: hanno cominciato lunedì, senza avere un'idea precisa di cosa realizzare («dobbiamo vedere dal vero il luogo prima di fare un progetto», spiega Ericailcane); ieri le opere, giganti, erano pressoché ultimate. Il Comune aveva preparato i due muri intonacandoli; in tutto l'operazione è costata 4000 euro. «Volevamo abbellire questo parcheggio, che appariva come una spianata di automobili. Abbiamo scelto un tema a noi caro, e questo tipo di arte, non solo per rendere più bello il luogo, come consigliatoci da diversi cittadini, ma anche per dare un messaggio preciso».













Scuola & Ricerca

In primo piano