Aggressioni a Lombardini, cinque anni al mandante

Il campano Luigi Borriello accusato di essere l’uomo a cui si era rivolta Carla Prati per le spedizioni punitive contro l’allora presidente della Confersercenti



TRENTO. Mano pesante del giudice Guglielmo Avolio che, ieri mattina, in tribunale a Trento, ha condannato il cinquantaduenne campano Luigi Borriello, difeso dall’avvocato Claudio Tasin, a 5 anni di reclusione e al pagamento di 30mila euro di risarcimento a Loris Lombardini, ex presidente di Confesercenti, costituitosi parte civile. Proprio Lombardini, infatti, era rimasto vittima di due brutali aggressioni nel 2011 (aggressioni che sarebbero addirittura tre se si conta anche un tamponamento “anomalo” di cui l’imprenditore era rimasto vittima)e le successive indagini della Squadra Mobile avevano portato a identificare come mandante Carla Prati, consulente fiscale e sua ex fidata collaboratrice, che aveva sottratto 4mila euro dalle casse della società proprio per pagare gli aggressori. La Prati, accusata di essersi tenuta il denaro che una quindicina di imprenditori - e tra essi anche Lombardini - le avevano affidato nel corso degli anni per i versamenti fiscali, è deceduta nel dicembre del 2011. Qualche mese prima, però, aveva contattato Borriello e gli aveva affidato la missione punitiva contro Lombardini. Il campano condannato ieri s’era a sua volta rivolto a Lorenzo Acanfora e Tammaro Chiacchio, esecutori materiali delle aggressioni. A provare il rapporto, proprio il passaggio di quei 4mila euro tra i protagonisti della vicenda.

La prima aggressione era stata messa in atto il 26 maggio del 2011 quando Lombardini fu avvicinato da uno sconosciuto davanti a casa, a gabbiolo, e venne preso a pugni riportando gravi ferite al volto. La seconda pochi giorni più tardi, il 17 giugno, nei pressi del suo ufficio: l’imprenditore era stato affrontato da due uomini con il casco in testa che lo avevano brutalmente colpito con una spranga di ferro. La vittima si era riparata con un braccio, riportando ematomi e ferite guarite in oltre un mese. Tra i due episodi, a dire il vero, ne era accaduto un altro: il 3 giugno, la macchina di Lombardini era stata tamponato da un furgone. L'autista del mezzo, pur essendo palesemente in torto, era sceso con la chiara intenzione di attaccare briga. Ma l’imprenditore trentino non era caduto nella trappola e tutto era finito lì. E per un po’ i è pensato che l’aggressione del 17 giugno fosse legata a quell’incidente, un “semplice” regolamento di conti. Ma non era così. Nel marzo dello scorso anno. Il giudice Carlo Ancona aveva condannato a due anni e 4 mesi di reclusione Tammaro Chiocchia, 27 anni, originario della Campania, ma residente a Gardolo, e a 4 mesi Lorenzo Acanfora, residente in Campania, considerato il palo. Sempre lo scorso anno il giudice ha anche riconosciuto a Lombardini, assistito dall’avvocato Vanni Ceola, una provvisionale di 26 mila euro. Ieri la pesante condanna di Borriello e la fine, almeno sul fronte giudiziario, di una vicenda che ha profondamente segnato la vita di Lombardini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano