IL LUTTO

Addio a Luciano Lunelli, il papà dell’Abate Nero 

Aveva 73 anni, 34 dei quali trascorsi a dirigere la Cantina Rotaliana di Mezzolombardo. Dopo la pensione, si era dedicato a tempo pieno alla sua azienda



TRENTO. Quando era direttore della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, ruolo che aveva occupato per ben 34 anni, lo chiamavano “re del Teroldego”. Un titolo che si era guadagnato sul campo, studiando e sperimentando, impegnandosi in modo scrupoloso e maniacale, sino ad ottenere risultati straordinari con uno dei vini più rappresentativi della produzione trentina. Ma il suo nome, in verità, era più noto al pubblico dei non addetti ai lavori per i successi ottenuti con le bollicine, lanciando un’etichetta conosciuta ben oltre i confini trentini: l’Abate Nero. Si è spento ieri, a 73 anni, Luciano Lunelli, enologo di Lavis, personaggio che si è ritagliato negli anni, con l’autorevolezza, un ruolo importante nel campo della vinificazione e del Trento Doc in particolare.

A Mezzolombardo

Come detto, Lunelli – dopo la formazione all’istituto agrario di San Michele e quella non meno importante nei vigneti - aveva iniziato la carriera giovanissimo, nella Cantina Rotaliana di Mezzolombardo. Lo si deve anche e soprattutto a lui se la cantina negli anni è passata da punto di riferimento locale a realtà produttiva in grado di imporsi sul mercato con vini di qualità ben oltre i confini di casa e garantendo ai viticoltori importanti ritorni economici. Quello che dagli addetti ai lavori è riconosciuto come il “capolavoro” di Lunelli, è il “Clesurae”, un Teroldego capace di conquistare riconoscimenti ai livelli più alti, compreso il “Tre bicchieri”. Il Clesurae è il picco di una carriera fatta di tante altre soddisfazioni.

La pensione

Nel 2003 la pensione dalla cantina di Mezzolombardo e il testimone passato all’attuale direttore, Leonardo Pilati. Ma per Luciano Lunelli il pensionamento altro non è stato che l’occasione per proseguire a tempo pieno con l’altra sua creatura: l’Abate Nero. La cantina di Lavis è nata quasi per gioco, frutto della passione di un gruppo di amici, ancora nel 1973, quando venne prodotta la prima cuvèe. Nel gruppo di appassionati c’è anche Eugenio de Castel Terlago. Il nome di queste bollicine – ovviamente – non è casuale e rievoca la figura dell’abate che si ritiene il papà dello Champagne.

Abate Nero

La prima sede dell’azienda è a Lavis, nella cantina di palazzo de Schulthaus dove (si legge nel sito dell’Abate Nero) vennero fatte le prime spumantizzazioni del Giulio Ferrari. Successivamente, con la crescita dell’azienda, c’è stato il trasferimento nella sede attuale di San Lazzaro.

Negli anni Luciano Lunelli si è dedicato anima e corpo ai prodotti Abate Nero, alla ricerca spasmodica della qualità, e non si contano i riconoscimenti prestigiosissimi ottenuti nel corso degli anni. Proprio recentemente Lunelli aveva rilevato tutte le quote della società. «È stato un grande tra i piccoli produttori», sottolineano gli addetti ai lavori.

Luciano Lunelli lascia la figlia Roberta. Il funerale verrà celebrato lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Lavis. Il rosario verrà recitato domani alle 19, sempre nella parrocchiale. G.F.P.













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