Acqua inquinata: troppo piombo

Civezzano, superati i limiti nell’acquedotto che serve le frazioni «alte» di Bosco, S. Agnese e Penedallo


di Fernando Valcanover


CIVEZZANO. Le acque delle sorgenti dell’acquedotto potabile a monte delle frazioni “alte” del Comune, Bosco, S. Agnese e Penedallo, contengono una percentuale di piombo che supera i nuovi parametri previsti dalla Comunità Europea, recepiti dalla Provincia e dell’Azienda sanitaria. Paramenti che fino a qualche tempo fa consentivano una tolleranza fino a 25 microgrammi per litro, adeguato ora in ribasso fino a 10 microgrammi. Dalle analisi effettuate è risultato che le sorgenti Grave, Ost, Salare, Giardini e Canevine contengono tra i 10 e i 15 microgrammi di piombo, che con il vecchio parametro rientravano nella norma, mentre adesso, con quello fissato a 10, si devono prendere provvedimenti con una certa urgenza.

Lo ha comunicato il sindaco Stefano Dellai durante la seduta consiliare, al momento della ratifica di una delibera di giunta assunta con urgenza per far fronte alla situazione.

«L’amministrazione comunale si è subito attivata - ha spiegato il sindaco - presentando in Provincia un progetto che prevede la chiusura delle tre sorgenti e il concomitante piano di rifornimento delle rete idrica che serve le frazioni alte, pompando acqua potabile dai pozzi alle Sille. Il progetto prevede una spesa di 400.000 euro, finanziata dalla Provincia con 300.000 euro. Appalteremo entro novembre i lavori di realizzazione dei tratti di rete idrica in pressione con i relativi by-pass in prossimità delle sorgenti; l’intervento di definitiva sistemazione dovrebbe concludersi nella prossima estate». Rispondendo alle perplessità e ai vari quesiti posti dal consigliere di minoranza Stefano Saveriano, il sindaco ha spiegato tra l’altro che non c’è per ora una soluzione al recupero delle acque delle tre sorgenti, perché in situazioni analoghe la messa in opera di filtri non ha risolto la situazione». Ieri il sindaco ha inoltre aggiunto che, mancando l’acqua di quelle sorgenti per uso potabile, in una seconda fase si dovrà pensare a reperire nuove risorse idriche sul territorio, utilizzando, se consentito, le acque delle sorgenti per scopi agricoli.

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