Acciaieria di Borgo, partono analisi a tappeto

La giunta Dellai: «Ora analisi a tappeto, poi si decide». Commissionato uno studio epidemiologico, controlli affidati alla contestata Appa. Verifiche sulla tutela della salute pubblica


Ubaldo Cordellini


TRENTO. «L’Appa farà nuove analisi sui fumi e sui terreni e se emergeranno pericoli per la salute pubblica chiuderemo l’acciaieria». Il presidente Lorenzo Dellai non usa mezzi termini. L’evolversi dell’inchiesta sull’inquinamento a Borgo fa emergere ogni giorno aspetti che fanno drizzare i capelli. Così la Provincia ha deciso di muoversi. Anche se con i piedi di piombo.
L’inchiesta sull’acciaieria di Borgo ha allarmato la giunta provinciale. Anche in considerazione del fatto che ci sono quattro funzionari provinciali indagati. «Seguiamo questa vicenda con estrema attenzione - ha detto il presidente Dellai - e abbiamo deciso di dare immediatamente incarico alle nostre strutture tecniche, all’Appa in particolare, di procedere ad un’ulteriore campagna di indagini per accertare se esistono o meno le condizioni per intraprendere azioni coattive al fine di tutelare la salute pubblica. E’ evidente che il primo bene che dobbiamo tutelare è questo, quindi abbiamo la necessità di acquisire ulteriori elementi tecnici nel più breve tempo possibile per avere un quadro della situazione chiaro ed esaustivo. Possiamo dire che le nostre strutture tecniche hanno agito fino ad oggi con assoluta correttezza, facendo tutto ciò che era in loro potere; tuttavia di fronte alle notizie che emergono in questi giorni e soprattutto al comprensibile allarme diffuso fra i cittadini, la Giunta deve mettere in campo uno sforzo ulteriore. Faremo quindi nel più breve tempo possibile tutti i rilievi necessari, soprattutto in merito alla presenza di diossine, e se necessario assumeremo un provvedimento di chiusura della fabbrica, se ciò si rivelerà necessario al fine di tutelare la salute della popolazione. Ovviamente, però, un’azione del genere non può essere assunta senza prima disporre degli ulteriori elementi conoscitivi».

Il vicepresidente e assessore all’ambiente Alberto Pacher ha spiegato inoltre che queste misure sono state presentate al sindaco di Borgo Valsugana; con le autorità comunali verranno fissati incontri periodici per confrontarsi sugli aggiornamenti che via via emergeranno. Pacher ha detto inoltre che la Provincia ha chiesto all’Azienda sanitaria di produrre i dati epidemiologici sulle eventuali patologie generate da questa situazione. «Al momento dati del genere non esistono, ma di fronte agli scenari che stanno emergendo dall’inchiesta è opportuno approfondire ulteriormente le conoscenze in materia con un nuovo ciclo di indagini. L’Azienda sanitaria inoltre sta già svolgendo dei rilevamenti sull’eventuale presenza di inquinanti nel latte, in base ai provvedimenti assunti a seguito della vicenda della discarica di Monte Zaccon, nonché sulla presenza di diossina nel ciclo alimentare».

Dellai ha anche scritto al procuratore Dragone per chiedere dati sull’inquinamento: «Si è appreso dalla stampa che vi sarebbe l’esigenza di chiudere lo stabilimento delle Acciaierie Valsugana per ragioni di tutela della salute e dell’ambiente e che queste esigenze derivano da controlli e verifiche disposte da codesta procura nell’ambito di un’indagine penale. Onde consentire alla scrivente Amministrazione di esercitare i propri poteri e la tutela della salute e dell’ambiente si chiede vengano comunicati tutti i dati o le notizie ritenute utili». Martedì comunque ci sarà un vertice in Procura tra funzionari provinciali e magistrati.













Scuola & Ricerca

In primo piano

società

In Trentino più famiglie unipersonali e con un solo genitore

L’analisi dell’Istituto di statistica per la Giornata internazionale delle famiglie: dimezzati i giovani sposati con figli (dal 44 al 21%), l’età media di uscita dal nucleo di origine è di 27,4 anni per i maschi e 25, 4 per le femmine (sotto la media italiana)