«Abbiamo bisogno di essere uniti, ora più che mai»

Il discorso del presidente del consiglio provinciale Dorigatti a Malga Zonta si concentra completamente sulla crisi di oggi. «Dobbiamo batterci per la coesione sociale e per la democrazia»



“Ricordare il sacrificio dei 17 ragazzi, tutti intorno ai vent’anni, fucilati dai soldati nazisti a Malga Zonta nell’agosto del 1944 mentre lottavano per la libertà della loro terra, ha un grande valore per il Paese e il Trentino. Per l’Italia perché mostra che anche oggi come allora, in un momento di estrema difficoltà, frantumazione e divisione occorre unire le forze e battersi tutti insieme per la coesione sociale, la democrazia e lo sviluppo, mettendo al centro i giovani e il diritto al lavoro. E per il Trentino, perché rilanci l’autonomia conquistata a caro prezzo dopo quella guerra, testimoniando in chiave europea che la strada della crescita passa solo dalla valorizzazione delle differenze e dalla collaborazione responsabile fra territori, comunità, forze politiche e generazioni”.

Questo il senso dato dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti alla commemorazione dell’eccidio di Malga Zonta, cui ha partecipato insieme a numerose autorità locali e centinaia di persone provenienti oltre che dal Trentino anche dalla vicina provincia di Vicenza. Originari di questa parte del Veneto erano infatti molti dei 17 giovani trucidati e sepolti a Malga Zonta dalle truppe tedesche durante l’operazione di rastrellamento del 12 agosto del ’44, finalizzata a “ripulire” l’area dai partigiani.

Attorno al piccolo sacrario che sorge per ricordarli a Passo Coe sull’altopiano di Folgaria, ex zona di confine e di guerra, destinata ora a diventare Parco trentino-veneto della memoria e della pace, richiamata anche dai missili conservati nella base Tuono, a poche centinaia di metri, si sono stretti i rappresentanti delle istituzioni locali delle province di Trento e Vicenza, associazioni (in particolare l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani con i suoi gonfaloni) ma anche tanta gente comune e turisti, spinti dal bisogno di ricordare quel tragico evento e comprenderne il monito e il significato attuali.













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