suicidio

Telefono amico: richieste d’aiuto quasi triplicate

Pandemia e lockdown hanno portato ad un incremento significativo delle richieste d’aiuto legate al suicidio. Il 10 settembre una diretta Facebook per la sensibilizzazione e prevenzione



TRENTO. Crescono ancora, in questo secondo anno passato in pandemia, le richieste d’aiuto legate al suicidio ricevute dall’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia.

Nella prima metà del 2021 – spiega l'organizzazione – sono state quasi 3mila le persone che si sono rivolte al servizio perché attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro, quasi il triplo rispetto alle segnalazioni del periodo pre Covid.

I dati raccolti dall’organizzazione rivelano, inoltre, una tendenza al peggioramento con il protrarsi dell’emergenza Covid-19, confrontando il primo semestre del 2020 e quello del 2021 emerge, infatti, un aumento percentuale delle segnalazioni legate al suicidio di oltre il 50%.

Le richieste d’aiuto, arrivate attraverso i tre servizi di Telefono Amico Italia – il numero unico 02 2327 2327, la chat WhatsApp al 324 011 7252 e Mail@mica, attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it – sono arrivate per la maggior parte da donne (il 51,2%) e da giovani tra i 19 e 25 anni (21,3%) e tra i 26 e i 35 (19,6%).

«Se si pensa che ai fini della salute mentale hanno rilievo vari fattori – tra i quali, le relazioni sociali, la partecipazione all'ambiente collettivo e l’adattamento alle condizioni esterne, una percezione positiva di sé, un equilibrio del mondo interno e la consapevolezza di propri emozioni, sentimenti e modalità relazionali – è facilmente comprensibile come la pandemia da Covid-19, che ha comportato stress e incertezze per il futuro, solitudine, isolamento sociale, cambiamento delle abitudini e delle routine con perdita dei riferimenti, riduzione delle interazioni e delle attività, possa aver impattato negativamente la salute mentale delle persone negli ultimi 18 mesi, specie coloro con meno risorse interne ed esterne», spiega la professoressa Michela Gatta, Direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova.

Il forte aumento delle richieste di aiuto rende ancora più importante prestare attenzione alla prevenzione, a cui è dedicata una giornata mondiale che ricorre il 10 settembre. Nel mese della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, la professoressa Gatta ricorda quali sono i segnali a cui prestare attenzione se temiamo che un amico o un nostro caro sia attraversato dal pensiero del suicidio.

«I segnali a cui prestare attenzione – spiega– sono quelli che ci dicono che la persona soffre psicologicamente in modo intollerabile e insopportabile e si sente senza soluzioni e senza possibilità di aiuto, quindi, ad esempio, cambiamenti affettivo-comportamentali, soprattutto chiusura e ritiro; verbalizzazioni di autosvalutazione e negativismo estremi; demotivazione e disinvestimento da attività, oggetti, persone; autolesionismo».

«È importante parlarne, evitare che la persona si senta sola, ed eventualmente attivare un percorso di valutazione psicologico-psichiatrica», conclude. 

In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, Telefono Amico Italia organizza l’evento virtuale di sensibilizzazione “La tua vita conta”, venerdì 10 settembre alle 18.30 in diretta sulla pagina Facebook dell’organizzazione.

Il programma della serata prevede momenti di approfondimento con la neuropsichiatra infantile Michela Gatta e testimonianze da parte di familiari di persone che si sono tolte la vita, ma anche momenti di sensibilizzazione attraverso la musica e la poesia. I giovani cantautori Enula e Leo Gassmann regaleranno al pubblico due speciali esibizioni live, Mose racconterà la sua canzone “Ho paura”, la poetessa Irene Mascia leggerà una poesia tratta da un libro il cui ricavato sarà in parte devoluto a Telefono Amico Italia, l’attore e volontario Mimmo La Rana reciterà un monologo di Giorgio Gaber.

Tra gli ospiti anche Alessandro Buffelli, presidente di StayAleeve, la prima associazione no profit in Italia gestita interamente da ragazzi e ragazze per informare e sensibilizzare, in particolare i giovani, contro la depressione, l’autolesionismo e il suicidio. «













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