Covid

Spettacoli, non piace l’ordinanza di Fugatti: critiche al Green Pass obbligatorio richiesto in Trentino

Ambrosi (FdI): “Ordinanza discriminatoria rispetto a bar e ristoranti”. Zanella (Futura): “Si cambi subito”



TRENTO. Cresce la protesta contro l'ultima ordinanza del governatore Maurizio Fugatti (del 2 luglio) che ha disciplinato l’accesso ad eventi e spettacoli, ed è una protesta trasversale agli schieramenti politici, che va dalla consigliera provinciale di maggioranza Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia) al consigliere di minoranza Paolo Zanella (Futura).

Nell’ordinanza si stabilisce che la capienza per gli eventi che si tengono in impianti e strutture al chiuso (cinema e teatri) sia al 50%, con obbligo di prenotazione e di Green Pass per chi partecipa.

Per gli eventi in impianti e strutture all’aperto la capienza resta al 50%, ma in questo caso la prenotazione però è solo raccomandata: gli spettatori dovranno comunque essere muniti di Green Pass.

Per Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia) “si è creata un’ingiustificabile discrepanza con il resto d’Italia, dove il certificato verde non è richiesto per cinema e teatri. Si tratta di un’ordinanza gravemente discriminatoria che va a colpire senza alcuna motivazione logica lo spettacolo rispetto, ad esempio, a ristoranti e bar in cui il Green pass non è obbligatorio”. La consigliera di Fratelli d’Italia chiede di modificare l’ordinanza “perché altrimenti si rischia di indirizzare altrove flussi di spettatori trentini, facendo perdere al settore quote di mercato che in questo momento decisivo sarebbero invece indispensabili per il necessario rilancio”.

"L’ordinanza va assolutamente modificata perché a parità di rischio discrimina tra esercenti di bar e ristoranti – non penalizzati perché non viene richiesto il Green Pass – e operatori dello spettacolo”, incalza anche Paolo Zanella (Futura). “Si faccia come l’Alto Adige, Green Pass obbligatorio ma solo per gli eventi più affollati con un utilizzo di più del 50% dei posti”.













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