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Smartworking: «Dipendenti pubblici fannulloni? narrazione veicolata dalla politica»

I sindacati trentini a confronto con la Provincia: “non si può subordinare l'adozione del lavoro agile a maggiori flessibilità o modifiche dell'orario di lavoro”



TRENTO. I segretari provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fenalt del Trentino hanno incontrato  l'assessore Achille Spinelli per la presentazione del Piano strategico per la promozione del lavoro agile in Trentino, tra il 30 e il 70% delle attività per cui è possibile lo “smartworking”.

A quanto riporta una nota congiunta dei sindacati, durante l'incontro gli esponenti sindacali Luigi Diaspro, Beppe Pallanch, Marcella Tomasi e Maurizio Valentinotti hanno ribadito che non è accettabile lo stallo sul rinnovo dei contratti del sistema pubblico provinciale e la propria contrarietà al voler subordinare l'adozione del lavoro agile a maggiori flessibilità o modifiche dell'orario di lavoro.

"Le stesse valutazioni fatte dalla Provincia sulla produttività dei pubblici dipendenti, sia nella fase pre-covid (progetto "TelePat 2.0”), sia nell'emergenza epidemiologica, dimostrano che la narrazione su fannulloni sdraiati sul divano è infondata e pretestuosa e spesso veicolata dalla stessa politica: il lavoro agile ha assicurato la continuità dei servizi e il raggiungimento degli obiettivi e i risultati attesi", hanno scritto i sindacalisti.

Che hanno anche ricordato come la Provincia si collochi al vertice in Italia per la qualità della pubblica amministrazione. 













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