LAVORO

Sait e sindacati ai ferri corti: è subito rottura

Scontro nelle trattative per il rinnovo del contratto integrativo e la Cgil già pensa allo sciopero



TRENTO. Le trattative non hanno fatto neanche in tempo a partire. Ieri, 11 ottobre, i sindacati e i vertici del Sait si sono incontrati per la prima volta e già il tavolo è saltato. Troppo incociliabili le due posizioni. I primi avrebbero voluto che il patto integrativo continui a valere fino a che non venga firmato quello nuovo, ma l’azienda ha detto un secco no. Ma non solo questo, il Sait ha anche presentato una bozza di integrativo che riconosce i circa 3 mila euro annui di premio tutti sulla produttività, eliminando i premi presenza e le parti fisse. Inoltre, l’azienda ha anche fatto capire che intende rivedere il trattamento in caso di malattia e che chiederà ai dipendenti di lavorare un minimo di 25 domeniche all’anno con una maggiorazione non più del 70%, ma del 50%.

La Filcams Cgil e il suo segretario Roland Caramelle sono scesi sul sentiero di guerra e già propongono lo sciopero. Fisascat Cisl e Uiltucs sono più prudenti, ma comunque molto arrabbiate.

I sindacati hanno anche ribadito la necessità che l’azienda scopra le carte, almeno parzialmente, sul piano industriale. In una nota unitaria, Cgil, Cisl e Uil hanno detto di non voler «non arretrare rispetto a quanto già previsto nei contratti esistenti» e hanno inoltre ribadito la «necessita di maggiore chiarezza sulle prospettive aziendali, sullo sviluppo e sugli investimenti previsti nei vari settori (negozi, amministrazione e magazzini)». Comunque nuovi incontri sono previsti a partire dal 24 ottobre.













Scuola & Ricerca

In primo piano