Verdi, due «anime» ormai ai ferri corti 

Migliarini alla frangia ambientalista: «Non hanno nemmeno atteso la risposta del sindaco Valduga al loro ultimatum»



ROVERETO . La reazione dei Verdi “governativi” all’ultimatum dei Verdi ambientalisti, che minacciano di uscire dalla coalizione che sostiene il sindaco Francesco Valduga se verranno tagliati gli alberi di viale Trento e dei giardini di via Dante, non si è fatta attendere. È Maurizio Migliarini a farsene carico, con una durissima nota. «Apprendo dalla stampa - scrive Migliarini - che i due nuovi eletti portavoce dei Verdi di Rovereto prendono decisioni a nome dei Verdi, senza nemmeno consultarli. Se per un momento ho sperato che la nuova new entry eletta portavoce, Stefania Verderio, portasse un po di normalità, in modo particolare: il confronto interno ai Verdi, la riflessione politica senza cadere in quel pessimo clima che si respira da qualche mese, dove prevalgono, insulti offese, violenza verbale esercitata dal consigliere Ruggero Pozzer, la mia speranza è svanita».

Migliarini pone molte riserve sul metodo, che lui riconduce a Finocchiaro: «Si sono recati dal sindaco - argomenta - con un documento nemmeno votato all’assemblea dei Verdi (l’assemblea ha votato i due portavoce ma non il documento) non hanno nemmeno avuto la correttezza di attendere la risposta del sindaco, uscendo pubblicamente con un bel “ricatto” per legittimare la decisione di abbandonare la maggioranza(metodo politico targato Pino Finocchiaro)». Migliarini si affretta a prendere le distanze: «Non ho idea quale sarà la risposta del sindaco, ma penso che farebbe bene a respingere questo modo di fare politica soprattutto da chi è in maggioranza. Preciso anzitutto che i Verdi del Trentino attraverso l’Esecutivo provinciale del 6 settembre 2017 a confermato la propria piena fiducia, al di là delle differenze verificatesi, nei confronti dell’assessore comunale Mauro Previdi». In merito alla cosiddetta “battaglia sugli alberi”, Migliarini osserva «che Trento ha tagliato più di 100 alberi sostituendoli con altri e riqualificando alcune vie cittadine, mi chiedo per quale ragione a Trento dove i Verdi sono in maggioranza, non dicono nulla? Forse perché a Trento i Verdi sono più saggi». Tutt’altro che sanata dunque la frattura in seno al partito ambientalista. Da una parte la linea “governativa” di Migliarini e Previdi, che sostiene le scelte della giunta Valduga e ribatte che alla fine della campagna di rinnovamento del verde pubblico le piante saranno più di prima, e dall’altra parte la linea più intransigente, quella dei nuovi portavoce Verderio e Giordani, non disposti a cedere sulla conservazione del doppio filare di alberi in viale Trento e dei grandi alberi dei giardini di Via Dante.

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