Università della Terza Età, il mistero di Rovereto
La segnalazione: «Dopo lo stop dovuto alla pandemia, sono ripartiti a Trento, a Riva del Garda, persino nel Primiero. Ma a Rovereto no, il sindaco Valduga ci spieghi perché». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook
ROVERETO. Se c’è una cosa in cui gli anziani “moderni” sono forti è proprio la voglia di imparare e di mettersi in discussione di continuo. Ed è proprio per questo che nel corso degli anni l’Università della Terza Età ha avuto un successo sempre maggiore, con un’offerta formativa capace di migliorare e di adeguarsi anno dopo anno e un numero di partecipanti in continua crescita.
Ma poi... è arrivata la pandemia, il lockdown, l’impossibilità di organizzare eventi in presenza. Certo, c’è sempre la possibilità della Dad, la didattica a distanza, ma già è funzionata a singhiozzo con gli studenti, figuriamoci con i nostri anziani.
Ma ora? Possibile che le difficoltà organizzative arrivino a bloccare i corsi?
Ci scrive una delle “universitarie”, piuttosto delusa: «Caro Dillo al Trentino, cara redazione. Volevo sollevare un problema che noi della Terza Età abbiamo a Rovereto: i corsi dell’Università della Terza Età non sono ancora ripartiti, ed è proprio un gran peccato. Capisco i problemi organizzativi per realizzare tali corsi, ma il Comune di Rovereto mi deve allora spiegare perché a Trento, a Riva del Garda, addirittura in Primiero sono ripartiti, e a Rovereto no».
E ancora: «Mi rivolgo al sindaco Francesco Valduga che è sempre stato attento ai problemi dei suoi concittadini, giovani e meno giovani: vogliamo far ripartire i corsi? Per noi non più giovanissimi è un modo per tenerci allenati e in forma, anche dal punto di vista della mente. E poi abbiamo ancora un sacco da imparare!».
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