Un controllo su 36 ponti per garantire sicurezza 

Il Comune in cerca di tecnici professionisti per una verifica a tappeto Graziola: «Ma non ci sono emergenze, le nostre strutture sono monitorate»


di Robert Tosin


ROVERETO. Trentasei ponti da controllare e mai come dopo la tragedia di Genova l’attenzione verso queste strutture è diventata massima. E in questa stagione di ipersensibilità sul tema, rischia di far preoccupare il bando indetto dal Comune di Rovereto che è alla ricerca di tecnici specializzati per controllare i 36 ponti che spuntano dal territorio comunale. In verità, i controlli su viadotti e passerelle non è mai mancato. E dove è stato necessario si è intervenuti tempestivamente, basti ricordare i lavori al ponte Forbato di Santa Maria, a quello di via Prima Armata, al ponte sul Leno della statale, al ponte di via Cavour - tanto per citare i più impattanti sotto l’aspetto visivo. È dal 2006 che il Comune ha avviato una procedura di verifica periodica dei ponti, «e ora con questo bando - spiega l’assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola - cerchiamo di capire se ci sono professionisti attrezzati e disponibili per eseguire questi controlli. Devo dire però che non ci sono assolutamente emergenze e questo intervento rientra nella prevenzione di routine: prima si fanno dei regolari controlli visivi e se si notano problemi si interviene con sopralluoghi più approfonditi. Abbiamo una banca dati aggiornata e ogni paio d’anni si eseguono rilievi puntuali sulle strutture, ponti o passerelle che siano».

Al momento non sono previsti interventi d’urgenza, se non la normale manutenzione. «Su tutti questi manufatti c’è un attento controllo, ma non parlo solo di ponti e viadotti. Per esempio le dighe, e anche qui il controllo è severo e costante, oppure una struttura che forse molti dimenticano ma che è forse quella più controllata di tutte: il diaframma che trattiene la collina sopra il Mart. Ebbene, quella struttura è monitorata in continuo tramite sensori capaci di rilevare il minimo spostamento. Dovesse esserci un discostamento sensibile, partirebbe l’allarme. Non solo, periodicamente vengono anche analizzati i dati per prevedere eventuali evoluzioni. Ebbene a oggi la sicurezza è garantita».

Un’altra struttura sott’occhio è il serpentone che porta dalla rotatoria del Quercia a Villa Lagarina. Quel viadotto è stato realizzato dall’A22 e qualcuno aveva segnalato qualche problema. «Passando con il treno si potevano vedere alcuni tondini di ferro a nudo, non più coperti dal cemento. Proprio poco dopo la tragedia di Genova io stesso con alcuni ingegneri sono andato sul posto a verificare se effettivamente vi fosse qualche rischio per la stabilità del viadotto. Ottenendo, peraltro, rassicurazioni dai tecnici: effettivamente c’erano delle armature a vista, senza la copertura del cemento, ma si tratta di strutture non portanti e comunque il problema non mina l’integrità e la sicurezza dell’impianto».

Poiché la prudenza non è mai troppa, ora il Comune è intenzionato a dare un altro incarico per avviare un monitoraggio e un’ispezione visiva sui 36 ponti. I tecnici individuati dovranno poi presentare delle schede tecniche con le quali la giunta sarà in grado di istituire eventuali priorità di intervento, qualora fosse necessario correre ai ripari o semplicemente per stilare un programma di manutenzione nel tempo. Il lavoro deve essere portato a termine nel giro di due mesi dal momento dell’incarico per un compenso di 25 mila euro.













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