INTERROGAZIONE DI DEGASPERI (M5S) 

«Trasferimenti tra ospedali, pronto soccorso in crisi»

ROVERETO. La riorganizzazione del servizio di trasporto secondario, cioè i trasferimenti di pazienti tra ospedali, pone grossi problemi al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria. Lo sostiene in un’...



ROVERETO. La riorganizzazione del servizio di trasporto secondario, cioè i trasferimenti di pazienti tra ospedali, pone grossi problemi al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria. Lo sostiene in un’interrogazione in Provincia il consigliere del M5S Filippo Degasperi. Secondo il quale «la situazione del pronto soccorso di Rovereto manifesta da tempo evidenti criticità. Si tratta di una unità operativa che nel 2017 ha curato circa 42 mila pazienti e che dispone di 1 direttore e 11 dirigenti medici. In termini di confronto, il pronto soccorso di Trento nello stesso periodo, secondo le informazioni in nostro possesso, ha registrato circa 75mila accessi con 28 medici». Non tutti i pazienti registrati in accettazione al pronto soccorso trentino comportano una gestione clinica conseguente. Molto spesso si tratta di «pazienti critici accompagnati direttamente in terapia intensiva o cardiologica, dei casi ginecologici o oculistici in orario diurno, ma anche i pediatrici che afferiscono direttamente al pronto soccorso pediatrico». Ad aggravare la situazione, ai medici del pronto soccorso di Rovereto è stata assegnata a partire da marzo «la pronta disponibilità notturna per i cosiddetti trasporti secondari, ovvero i trasferimenti tra ospedali. Ciò in seguito alla decisione di non garantire più la reperibilità da parte dei reparti cui fino a oggi competeva (medicina e geriatria)». Il disagio degli operatori era confluito in una lettera sottoscritta da tutti i medici e inviata alle direzioni e alle rappresentanze sindacali lo scorso 15 febbraio. Tra le criticità evidenziate, la riorganizzazione non terrebbe conto «del riconoscimento di limitazioni nell’esercizio lavorativo notturno per due medici, del prossimo trasferimento in mobilità extraregionale di un terzo, e alla domanda di trasferimento per un altro medico». A coprire le reperibilità si sarebbe prestato persino il dirigente del reparto, secondo Degasperi in contrasto con precise norme contrattuali. Degasperi chiede se la situazione di Rovereto sia nota e cosa intenda fare la giunta per risolvere il problema.













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