«Sicor, basta atteggiamenti padronali e provocatori»  

La protesta partita a luglio. Unione universitari e Giovani democratici si uniscono alla lotta dei dipendenti: «L’azienda nega i più basilari diritti dei lavoratori e attenta al futuro del territorio»


GIANCARLO RUDARI


Rovereto. I lavoratori della Sicor da mesi in lotta dopo la decisione unilaterale della proprietà di abolire il contratto aziendale hanno trovato la solidarietà dell’Unione degli Universitari di Trento e dei Giovani Democratici del Trentino. Solidarietà che era già stata espressa dagli operai di tante altre aziende (non solo roveretane) che si sono unite ai dipendenti Sicor nelle proteste davanti alla fabbrica. E la tensione, dopo la disdetta da parte dell’azienda, è salita ulteriormente. Perché le prospettive per gli operai stanno diventando nerissime. Lo è stato detto la settimana scorsa durante il sit in davanti alla Provincia a Trento: l’azienda, in via informale, alle Rsu ha prospettato licenziamenti pari al 30% degli attuali 170 dipendenti. Condanne e accuse pesanti nei confronti della proprietà sono arrivate da Comune, Provincia e da tutte le forze politiche. E oggi pomeriggio il sindaco Francesco Valduga ha convocato il sindacato provinciale dei metalmeccanici unitamente ad una delegazione di lavoratori Sicor per fare il punto della situazione. «Dopo settimane di lotte da parte dei lavoratori per non vedersi revocato l'intero salario integrativo ed in seguito all'elezione dei loro nuovi rappresentanti - scrivono gli studenti universitari e i giovani democratici - i padroni della Sicor hanno fatto qualcosa di impensabile: come reazione alle legittime rivendicazioni dei suoi dipendenti ha comunicato il recesso unilaterale dal contratto nazionale dei metalmeccanici senza nemmeno incontrare i nuovi eletti. Siamo di fronte ad un atto di enorme gravità: con il suo comportamento l'impresa ha distrutto anni di contrattazione collettiva, negato i più basilari diritti dei lavoratori ed in definitiva attentato anche al futuro nostro e del territorio».

«No ad un orribile precedente»

La coordinatrice dell'Unione degli Universitari di Trento, Paola Paccani afferma che «studenti e lavoratori condividono le stesse lotte: per chi si paga i propri studi, per chi vuole avere un futuro oltre il precariato, dobbiamo agire adesso. Il caso Sicor non può e non deve diventare un orribile precedente. La dignità dei lavoratori va rispettata. Per questo motivo ci adopereremo con tutti i mezzi necessari per supportare i lavoratori della Sicor e lottare contro le imposizioni unilaterali dell'impresa senza se e senza ma, insieme ai sindacati».

Dura anche la condanna dei Giovani Democratici del Trentino: «La dirigenza della Sicor risulta completamente disinteressata ad ogni rivendicazione e rimostranza dei lavoratori, dei sindacati e dell'amministrazione stessa. Questo atteggiamento padronale di sfida e provocazione continua, oltre che di offesa ai lavoratori e alla loro dignità, sembra il progetto premeditato di chi vuole esasperare il conflitto per darsi un motivo per levare le tende. Condividiamo il comunicato della Consigliera Ferrari: attaccare questi lavoratori vuol dire attaccare anche la comunità studentesca e tutto il Trentino, non resteremo inermi di fronte ad una simile provocazione».













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