Settantasei anni fa l’omicidio di Angelo Bettini

Rovereto. Ieri, in corso Bettini e in Tribunale, la commemorazione dell’assassinio per mano nazista dell’avvocato Angelo Bettini. «Il ricordo di Angelo Bettini, della sua vita e del suo vile...



Rovereto. Ieri, in corso Bettini e in Tribunale, la commemorazione dell’assassinio per mano nazista dell’avvocato Angelo Bettini. «Il ricordo di Angelo Bettini, della sua vita e del suo vile assassinio - scrive per l’Anpi Mario Cossali - fa parte a buon diritto della storia di questa città. Era nato a Rovereto il 6 settembre del 1893 nella allora popolosa ed antica via della Terra, quinto figlio di otto, del mastro falegname Francesco e di Ernesta Girelli, di Pescantina, che morirà ancora nel 1899. “Gracile di natura, difettoso nella vista, martoriate le ossa fin da fanciullo dallo scalpello chirurgico” dice di lui Luigi Canestrini, suo socio nello studio legale e compagno di ideali. L’ “eccezionale normalità” di Angelo Bettini, avvocato e socialista, si sposava con la consapevolezza di aver capito presto dove stavano le ragioni e i torti. Il rapporto del Sottoprefetto al Questore non lascia spazio a dubbi: “Professò sempre idee sovversive, è buon organizzatore, attivo, sagace, ha molto ascendente sulle masse e di indole mite, incapace di azioni violente e di buona condotta morale.” Fu per lui un ventennio di persecuzioni, controlli, diffide, ammonizioni. Nel 1928 si era sposato con la giovane roveretana Paola Munari. Come avvocato sia prima che durante la dittatura restò vicino agli strati più deboli della società. Dall’estate del 1943 entrò a far parte del Cln clandestino del Trentino. Era un personaggio di primo piano della resistenza, anche se apparentemente defilato e silenzioso. Non a caso il suo ruolo è stato lumeggiato solo molti anni dopo la morte. Da un po’ di anni la figura di Angelo Bettini viene solennemente e insieme sobriamente commemorata dagli avvocati, dai giudici, dall’amministrazione comunale, dall’Anpi e dalla cittadinanza. Nel corso degli incontri che si sono succeduti è sempre stato sottolineato l’attualità del suo esempio, della sua vita e della sua coerenza. Per Angelo Bettini, ricordiamolo bene, «non c’è nulla di meno spontaneo della libertà», quella libertà che va costruita giorno per giorno nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno».













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