Sandvik, 30 assunti e aumenti salariali 

Firmato l’accordo integrativo: a regime, entro tre anni i dipendenti percepiranno 750 euro in più all’anno in quota fissa


di Giuliano Lott


ROVERETO . Con il sì dell’assemblea del turno notturno, via libera dei lavoratori l’accordo del nuovo contratto integrativo, che ai lavoratori frutterà un aumento salariale - cioè della parte fissa dello stipendio - che raggiungerà i 750 euro annui nel corso di tre anni a partire dal 2019 all'azienda metalmeccanica di via Fornaci.

È l’ultimo di una serie di accordi positivi conclusi sul contratto integrativo, ed arriva dopo anni difficili, se si pensa che circa quattro anni fa il gruppo Sandvik aveva operato una ingente ristrutturazione, passata attraverso la chiusura di una ventina di stabilimenti in tutto il mondo. Ora il futuro appare meno cupo, e il primo dato positivo sono senza dubbio le trenta nuove assunzioni che lo stabilimento roveretano ha sottoscritto nel corso del 2018. Un altro elemento di soddisfazione per il sindacato è il contratto integrativo (la firma è prevista oggi), che mantenendo nella sostanza invariato il premio di risultato aggiunge un significativo ritocco al salario, cioè alla parte fissa dello stipendio - e rappresenta cioè un impegno per l’azienda, che non può vincolare l’aumento ai risultati raggiunti -, che verrà così scaglionato: già nel 2019 i lavoratori percepiranno in busta paga un aumento di 350 euro lordi annuo (poco meno di 30 euro al mese), ai quali si aggiungeranno altri 200 euro nel 2020 e arrivando a regime nel 2021 con ulteriori 200 euro, per un totale di 750 (62,50 al mese). La chiave di volta per il radicamento sul territorio di un grande gruppo mondiale sta forse nell’aver costituito nello stabilimento di via Fornaci 54, in zona industriale, un centro ricerca e sviluppo che fa della fabbrica roveretana un sito strategico, a cui è difficile rinunciare, in una dinamica di gruppo.

Un altro elemento interessante del nuovo contratto integrativo è l’impiego di uno strumento considerato ottimo dal sindacato, che è la cosiddetta “staffetta provinciale”: in sostanza, i dipendenti prossimi alla pensione o con particolari esigenze familiari potranno accedere a forme agevolate e incentivate di part-time, concordate con l'azienda, mentre per ogni dipendente in questa posizione Sandvik assumerà un nuovo lavoratore, che affiancherà quello più anziano di servizio apprendendone la professionalità, facilitando il ricambio generazionale in fabbrica e consolidando al tempo stesso gli organici.

La Provincia eroga in questi casi dei contributi che vanno a compensare la perdita di salario, favorendo il processo e rendendolo sostenibile sotto il profilo finanziario.

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