Sandoz, un anno e mezzo per cambiare gli impianti 

L’incontro con l’azienda. Vertice ieri mattina con Spinelli e il sindacato: a novembre le linee verranno spente, servirà manodopera per la logistica ma rischiano i lavoratori della Pulicenter


GIULIANO LOTT


Rovereto. L’incontro era stato programmato ieri in tarda mattinata dall’assessorato provinciale all’industria ed è stata un’occasione per fare il punto sulla situazione di Sandoz. C’erano l’assessore Achille Spinelli con il suo staff, l’ad di Sandoz Nicola Berti e i dirigenti aziendali e il sindacato, e l’azienda ha dettagliato la ratio della complessa ristrutturazione che l’attende da novembre, quando gli impianti che producono la Tiamulina - che al momento rappresentano circa il 70% della produzione dello stabilimento - verranno spenti.

Un anno e mezzo di lavori

A quel punto verranno meno le necessità di manodopera sulla parte di gestione ordinaria degli impianti. Per saturare la forza lavoro, Sandoz farà rientrare alcuni servizi che fino a quest’anno erano concessi in appalto, tra cui quello di Puliservice, e conta di limare i propri organici. A questo proposito, una prima verifica interna ha rilevato 15 dipendenti Sandoz che raggiungeranno i requisiti per la pensione entro cinque anni.

Per questi potrebbero profilarsi scelte diverse, e il sindacato ha richiesto che vengano allestiti dei percorsi vantaggiosi per i lavoratori, a partire da corposi incentivi all’esodo, dato che il periodo contributivo da coprire è piuttosto significativo.

Il nodo Puliservice

Il contratto di appalto di Puliservice, ha spiegato l’ad, verrà disdettato a fine anno, ma l’azienda ne preparerà un altro per sopperire alle mutate necessità del prossimo. Vale a dire che serviranno meno persone esterne, e con un indirizzo meno tecnico e più logistico. In sostanza, essendo fermi gli impianti c’è meno bisogno di personale sulle linee produttive, ma ne servirà quasi altrettanto per convertire gli impianti e adattarli a quella che sarà la nuova produzione di Sandoz. In questo ambito, Sandoz ha invitato Pulicenter a presentare la propria offerta, forte del fatto che i suoi 60 dipendenti lavorano da ormai otto anni a fianco dei lavoratori Sandoz. Di questi, rischiano di più il posto di lavoro, per paradosso, quelli con maggiore professionalità, ovvero i circa 40 che lavorano tutt’oggi sulle linee, mentre gli altri 20, addetti a logistica e manutenzioni, potrebbero essere confermati. Il sindacato, al prossimo incontro con l’azienda, in calendario per lunedì, chiederà di applicare una sorta di “clausola sociale”: qualora l’appalto venisse affidato a una ditta terza, va data precedenza al personale di Pulicenter. La quale è cresciuta su una monocommissione - ha osservato l’assessore Spinelli - ed è pertanto più vulnerabile ai cambiamenti di rotta che fanno parte della vita di una grossa industria come Sandoz. Spinelli ha incontrato nei giorni scorsi anche il titolare di Pulicenter, Tarcisio Filippi, mettendogli a disposizione tutti gli strumenti della Provincia per aprirsi a nuove possibilità di lavoro, differenziando le proprie attività.

Lunedì il prossimo incontro

Ma i numeri su cui si ragiona sono ancora ipotetici, e nel merito il sindacato ha chiesto all’azienda di presentare lunedì un progetto più dettagliato sui volumi di lavoro e le previsioni future. Gestire un anno e mezzo senza produzione non è uno scherzo, e ci sono ancora molte nebbie sul nuovo prodotto di sintesi che dovrebbe sostituire la Tiamulina. Si tratta di un principio attivo per i medicinali antirigetto per i pazienti trapiantati, ma non è chiaro se e quando questo prodotto saturerà tutta la manodopera in organico.















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