Rsa, il sindaco è in minoranza 

Scacco matto. Ci sono volute tre serate per concludere il dibattito, dopo l’approfondimento con i tecnici sull’ipotesi di ristrutturazione Inutili i tentativi di mediazione ed anche l’apertura di un tavolo con la Provincia: al voto la linea della giunta è bocciata con 16 voti contro 15


Luca Marsilli


Rovereto. Era praticamente certo da settimane che sarebbe finita così. Lo sapevano le opposizioni, con tutti i consiglieri rimasti in aula fino al voto finale (assente solo il leghista Bisoffi) e lo sapeva lo stesso sindaco Valduga, che ha tentato fino all’ultimo una mediazione, qualsiasi essa potesse essere. Ma quando si deve scegliere una tra due ipotesi opposte, mediare è difficile. E rinviare non risolve.

Alla conta, l’ordine del giorno con cui il Consiglio boccia definitivamente l’ipotesi ristrutturazione di via Vannetti e chiede di partire da subito per rilanciare il progetto di via Ronchi, è stato approvato con 16 voti favorevoli e 15 contrari. Favorevoli tutti gli oppositori più cinque consiglieri di maggioranza: Lanaro, Soini, Luscia, Parisi e Colla. Contrari gli altri civici.

L’emendamento di Angeli

Il testo del documento è stato emendato in forma leggermente meno assoluta per intervento di Viliam Angeli (Lega) che ha ottenuto che il primo punto fosse modificato da “ritiene inopportuno l’ipotesi di ristrutturazione della Rsa di via Vannetti” a “Premessa la necessità di svolgere l’opportuno confronto tecnico e politico tra Comune e P.A.T. si ritiene comunque inopportuna l’ipotesi di ristrutturazione della Rsa Vannetti”. Si riconosce l’ulteriore tavolo aperto tra Fugatti e Valduga, quindi, ma lasciando altrettanto chiara l’indicazione di quale sia la volontà del Consiglio e quindi, della città.

Le richieste al sindaco

Le altre indicazioni contenute nel dispositivo sono la richiesta di realizzare la terza Rsa in via Ronchi, come da progetto preliminare approvato dal Consiglio nell’ottobre 2011; l’impegno affidato al sindaco di chiedere il trasferimento sulla Rsa di via Ronchi dei finanziamenti previsti per la ristrutturazione della “casa rossa”; il mandato, ancora per il sindaco, di trovare le risorse finanziarie aggiuntive che si dovessero rendere necessarie “chiedendo la compartecipazione della Pat, della Apss, della Apsp Vannetti o altre metodologiie di finanziamento, ed eventualmente, in ultima istanza, anche attingendo quota parte a risorse comunali”. Da ultimo, si chiede a Valduga di riferire passo passo al Consiglio. Quindi il sindaco ora dovrebbe accantonare il proprio progetto, rilanciare quello del suo predecessore, Andrea Miorandi, e trovare, in qualsiasi modo possa riuscirci, la decina almeno di milioni mancanti. E tutto questo a un anno dalla scadenza del proprio mandato e con il dubbio fondato che esistano i tempi tecnici per avviare concretamente l’iter prima che le elezioni rimettano tutto in discussione.

La maggioranza non c’è più

Con il voto di martedì due cose sono sicure: insistere per la ristrutturazione di via Vannetti ora è impossibile. E il sindaco Valduga non ha più una maggioranza su cui contare. Senza voler leggere il futuro nei fondi del caffé, quasi sicuro sembra anche che almeno in questa consiliatura il nodo della terza Rsa non sarà sciolto definitivamente. Se ne riparlerà in campagna elettorale.













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