ROVERETO

Rovereto, affidati alla Mach i 505 alberi della città 

Entro dicembre dovranno essere “visitati” dai tecnici di San Michele. Previste anche analisi delle infestazioni da parassiti


di Luca Marsilli


ROVERETO. Nella infinita (e non finita) polemica per i tagli di alberi in città, un dato è emerso con chiarezza che va oltre le singoli posizioni: lo stato di salute del “patrimonio arboreo” cittadino non è quello che si potrebbe sperare. E se si vuole evitare di accorgersi del problema quando l’unica soluzione ancora percorribile è la motosega, occorre prendersi cura delle piante comunali in modo sistematico e serio.

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La determina adottata il 6 giugno dal dirigente del servizio tecnico e territorio Luigi Campostrini va esattamente in quella direzione: la fondazione Mach è stata incaricata di procedere da ora a fine anno ad uno screening dettagliato di 505 alberi. Trenta dei quali di nuova o recente messa a dimora e 475 già “adulti” e monitorati in passato. Ai tecnici della fondazione si chiede di effettuare dei sopralluoghi sia generici (su tutte le piante indicate) che mirati (su specifica richiesta del Comune) per verificare prima di tutto la tenuta statica delle piante. In altre parole, se sono in condizioni tali da esporre a rischio di schianti. Poi di verificarne la salute sia con una semplice indagine visiva, sia qualora fosse necessario con tutti gli approfondimenti tecnici possibili. Infine di valutare anche, con almeno tre sopralluoghi nel corso della stagione, le condizioni della flora cittadina dal punto di vista delle eventuali infestazioni di insetti e parassiti. In ogni caso, saranno redatte delle relazioni sulle conclusioni delle verifiche compiute con, se necessarie, anche le indicazioni per gli eventuali trattamenti terapeutici o anticrittogamici. Allo stesso modo una relazione dettagliata e corredata da fotografie dovrà essere prodotta per ogni pianta le cui condizioni siano tali da suggerire l’abbattimento.

Gli interventi materiali esulano ovviamente dal contratto appena sottoscritto: ai tecnici si chiede una consulenza, qualificata e di dettaglio, mentre qualsiasi iniziativa concreta sarà poi decisa e organizzata dal Comune. La documentazione complessiva andrà poi a costituire una specie di anagrafe: una mole di dati a cui fare riferimento anche in futuro.

Forse alla luce delle polemiche generate in viale Trento dalla distanza tra le conclusioni raggiunte dai tecnici proprio della Fondazione Mach e quelle del consulente chiamato dal Comitato contro l’abbattimento degli alberi, la determina si diffonde lungamente sull’altissima qualificazione che alla Fondazione è riconosciuta nel settore e dalla Provincia stessa, che ad essa si affida per la tutela dell’intero patrimonio verde trentino. Il valore dei tecnici e l’attendibilità delle loro valutazioni, insomma, non possono essere messi in discussione. Per spiacevoli che si possano rivelare sia le diagnosi che le terapie suggerite. Il costo dell’intera operazione di screening è di 6413 euro.

 













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