Roma vuole trasparenza sul lease back 

Il ministro Fraccaro ha richiesto alla Provincia di illustrare nel dettaglio tutti gli interventi sostenuti a favore di Marangoni



ROVERETO . L’eco dell’incontro di giovedì scorso al ministero dello sviluppo economico con la proprietà e il management di Marangoni Pneumatici, i sindacati e i vertici della Provincia è arrivata soprattutto attraverso il linguaggio un po’ asettico dei verbali ministeriali. L’articolato confronto ha invece evidenziato, a parere di chi c’era - Filippo Degasperi, consigliere provinciale del M5S - delle richieste specifiche fatte all’azienda in vista del prossimo incontro, che si dovrebbe svolgere sempre a Roma tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. «Il ministro Riccardo Fraccaro è stato esplicito - racconta Degasperi - nel richiedere alla Provincia i dettagli degli interventi finora sostenuti dall’ente pubblico a favore di Marangoni, compresi i finanziamenti e il lease back. Ci è parso sorprendente che l’assessore Achille Spinelli, sedutosi tra i Marangoni, facesse muro spiegando di “non voler mettere in difficoltà l’azienda”, mentre il suo partito da anni chiede a Marangoni di restituire alla Provincia ciò che ha ottenuto. Fraccaro lo ha posto però come condizione per poter esaminare il caso nel dettaglio». Dunque l’impegno di Marangoni e della Provincia, attraverso Trentino Sviluppo, è di giocare a carte scoperte, illustrando le cifre, i ritardi, i mancati pagamenti delle rate del lease back e la successiva trasformazione dell’accordo, che avrebbe mutato la natura del rapporto in un ordinario contratto di locazione. Carte e dati che il sindacato chiede da anni di poter consultare, senza alcun successo. La richiesta di Fraccaro è invece ultimativa e non ammette, secondo Degasperi, alcuna deroga. Tra gli elementi di valutazione richiesti, anche il piano degli ultimi esuberi e il loro esito alla fine del percorso di riqualificazione professionale avvallato dalla Provincia, che a quanto risulta vede una ventina di persone tuttora disoccupate. «Dal punti di vista politico - aggiunge Degasperi - fa specie che oggi proprio la Lega, attraverso il suo assessore Spinelli, appoggi in toto le istanze di Marangoni, dopo che l’ora presidente della Provincia Maurizio Fugatti aveva chiesto conto, dai banchi dell’opposizione, dei finanziamenti concessi a favore dell’azienda da parte dell’ente pubblico». Ma al tavolo Marangoni si è presentata con 55 esuberi per la fabbrica di Ferentino, in Lazio, tendando di forzare la mano. «Forse l’azienda si è però resa conto di non poter godere a Roma dello stesso trattamento finora riservatole dalla Provincia» chiosa Degasperi. «Infatti un’altra esplicita condizione per proseguire il confronto al ministero, richiesta dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, era il ritiro del piano esuberi di Ferentino».

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