Per qualche monetina gli devastano la macchina 

Dietro all’Urban City. Il derubato è il titolare del bar Depero, Massimo Rech, che protesta «Manca del tutto l’illuminazione, questa zona troppo buia è spesso preda di malintenzionati»



Rovereto. Mentre davanti alla libreria Arcadia , dove era ospite il giornalista Enrico Deaglio, che presentava il suo recente libro sulla strage di piazza Fontana a 50 anni dalla strage, stava di presidio un nugolo di agenti della polizia e dei carabinieri in divisa, a poche decine di metri, dietro il complesso dell’Urban City qualcuno, approfittando del buio già profondo attorno alle 19, ha pensato di sfondare il finestrino del lato guidatore di un Suv Nissan bianco, di proprietà del titolare del bar Depero, Massimo Rech. Il quale, pure a pochissima distanza dalla sua auto, non si è accorto di nulla. «Sono state due ragazze, che avevo notato scattare alcune foto all’esterno del locale, a entrare e chiederci di chi fosse quell’auto bianca parcheggiata vicino alla fontana. “È mia” ho risposto. “Guardi che le hanno rotto un vetro”. Sono uscito e il finestrino era in frantumi, era stato spaccato dall’esterno e l’abitacolo era pieno di vetri e altri oggetti che avevo in macchina. Hanno rovistato dappertutto rubando qualche monetina, probabile si tratti di qualcuno dei molti senza fissa dimora che stazionano qui tutto il giorno». Rech aveva già sollevato la questione in Comune appena aperto il locale. «Qui bivacca un sacco di gente di tutti i tipi, ma a favorire questa situazione c’è la totale assenza di illuminazione pubblica». È gioco facile approfittare di un angolo poco battuto e per nulla illuminato, e in questo periodo dell’anno alle 17 è già buio. «Non è un problema che rilevo solo io - insiste -, tutta la piazza attorno alla fontana, sul retro delle Poste, rimane scuro per buona parte della giornata, tanto che molti clienti del supermercato Conad hanno paura di attraversarla e scelgono percorsi alternativi. Di conseguenza, la piazza rimane una sorta di terra di nessuno in cui i malintenzionati possono agire indisturbati»













Scuola & Ricerca

In primo piano