Per il Museo della Guerra due liste di candidati 

L’assemblea elettiva. Affollata riunione al castello. Domani i nomi del nuovo direttivo Il presidente uscente Miorandi traccia gli scenari futuri, tra il restauro e l’autofinanziamento



Rovereto. Non era mai accaduto prima, perlomeno a memoria degli ultimi decenni, che per i vertici della Onlus Museo Storico della Guerra presentassero due liste diverse, con ben 14 candidati per il direttivo. Un segno di grande interesse per una delle storiche istituzioni della città, e anche un chiaro segnale di vivacità e di voglia di rinnovamento. Con il presidente Alberto Miorandi (il motto è “Nuove idee, nuove opportunità, nuovi sviluppi nella continuità”)si sono candidati gli avvocati Germano Berteotti e Wolfango Chiocchetti, Andrea Condini, il vicepresidente uscente Alessio Less, Oswald Mederle, vicepresidente del Tiroler Geschichtsverein di Bressanone, Lucia Ongaro, presidente dell’Avis roveretana, e l’imprenditore Emanuel Wegher. Sull’altro fronte si sono candidati invece l’avvocato Flavio Dalbosco, Luigi Carretta ed Enrico Finazzer, esperti di armi, il dottor Giuseppe Gottardi, appassionato di storia e scrittore, l’imprenditore Paolo Pedri e Nicola Ragnoli.I candidati al collegio dei revisori sono invece Emiliano Dorighelli, Andrea Tabarelli de Fatis e Renato Trinco, mentre per il collegio dei probiviri sono in lizza Guido Bianchi, Pino Chiocchetti, Silvio Rosina e Graziano Simonini.

La relazione del presidente

Prima dell’assemblea elettiva il presidente Miorandi ha letto la ponderosa relazione sull’anno concluso, presentando poi il bilancio consuntivo del 2018. Nella relazione, Miorandi ha insistito su quelli che dal suo punto di vista sono i cardini per lo sviluppo del museo nel futuro. Ciò che attende l’associazione è innanzitutto una rivisitazione della ragione sociale, in conseguenza della nuova legge nazionale che disciplina il Terzo settore. Nel contempo va completato l’inserimento del nuovo provveditore Francesco Frizzera, mentre va impostato l’allestimento per le esposizioni permanenti, con una nuova disposizione degli spazi del castello appena restaurati.

Il restauro del castello

C’è poi la partita dei due ultimi lotti del restauro - il quinto e il sesto -, già finanziati ma non ancora partiti. In questo contesto si colloca anche il problema dell’archivio e della biblioteca del museo, oggi separati, in due stabili distinti (uno di proprietà comunale, l’altro messo a disposizione dall’Itea), e con i nuovi spazi disponibili nel castello potrebbero finalmente trovare una collocazione unitaria. Anche perché, sottolinea Miorandi, mantenerli separati «non è né comodo né pratico». Ma la grossa partita, per il museo, è l’individuazione di nuove modalità di autofinanziamento, «perché sappiamo tutti che le risorse pubbliche diminuiranno sempre più, nei prossimi anni». Una delle proposte è di lavorare assieme ad Apt, Provincia e Regione per sviluppare le attività nel post-centenario della Grande Guerra. Miorandi assicura: «Faremo di tutto per assicurare al nostro territorio il riconoscimento di luogo della Grande Guerra che qui venne combattuta, come all’estero è già stato fatto dalla Francia con la Normandia o dal Belgio con le Fiandre». Va poi rafforzata la sinergia con le altre istituzioni culturali della regione, anche in vista dell’altro centenario, quello di fondazione del museo, che si celebrerà nel 2021. I risultati dell’elezione saranno resi noti domani.













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