femminicidio

Morte di Mara Fait, nessuna ispezione a Rovereto: “Non era prevedibile”

Lo ha affermato il ministro della giustizia Nordio: “Non vi è spazio per iniziative ispettive o disciplinari”
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TRENTO. L'omicidio di Mara Fait, l'infermiera in pensione di 63 anni uccisa dal vicino di casa a Rovereto lo scorso 28 luglio, non era prevedibile e la Procura ha agito in modo corretto.

È quanto emerge dalla risposta del ministro della giustizia Carlo Nordio all'interrogazione della deputata Stefania Ascari (Movimento 5stelle). 

"Tutte le decisioni adottate risultano corroborate da prove documentali e dichiarative e il contesto in cui siffatta vicenda si è via via dipanata e aggravata, caratterizzata da rapporti di pessimo vicinato, rientra in un ambito di relazioni umane estremamente diffuso che non poteva certo lasciare presagire un esito così infausto", riporta Nordio.

Per il ministro, "alla stregua di tutte le argomentazioni esposte appare evidente come non vi sia spazio per iniziative o censure di carattere ispettivo o disciplinare a carico dei magistrati occupatisi della vicenda, non ravvedendo alcuna anomalia nel loro operato".













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