«Miorandi ignora anche la norma che ha scritto»

Rovereto. «Se l'iter sulla deroga dei crediti edilizi in viale del Colli non fosse stata approvata dal Consiglio comunale - osserva a posteriori l’assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni...



Rovereto. «Se l'iter sulla deroga dei crediti edilizi in viale del Colli non fosse stata approvata dal Consiglio comunale - osserva a posteriori l’assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni -, probabilmente ci avrebbe pensato un giudice. Non ci sono infatti motivi di competenza del Consiglio che avrebbero potuto far prendere alla delibera un altro corso. Per il semplice motivo che la scorsa legislatura (sindaco Miorandi) aveva già pensato di fare piazza pulita di possibili ingerenze del Consiglio, blindando in fatto di compravendita di crediti edilizi, lasciando solo una formalità di facciata al Consiglio comunale ridotto a ruolo di trascrittore. Con l'affermazione che “bastava dire no”, l'ex sindaco Miorandi non solo dimostra di non conoscere neppure la normativa da lui stesso approvata, ma neppure i ruoli del Consiglio comunale e soprattutto la capacità di istruire le pratiche da parte degli uffici tecnici. Se i crediti per il Consiglio comunale sono un atto dovuto, è solo perché così ha voluto la sua amministrazione (con l'allora voto contrario dei civici) inserendo una norma in deroga a quello che per il Pd è sempre più un ingombro, ovvero il Prg, strumento massimo di trasparenza e condivisione del bene comune per i cittadini. Ma i crediti edilizi non sono l'unico caso in cui nella scorsa legislatura il Pd ha cercato di ridurre i margini della democrazia rappresentativa depotenziando il ruolo del consigliere comunale: emblematiche furono le ruvide discussioni per lo statuto e per il regolamento d'aula sfociate in compromessi, ma salvato molte prerogative del Consiglio comunale e dei singoli consiglieri. Lo stesso tentativo di eliminare le Circoscrizioni fa parte di tale visione politica da parte di Miorandi, che non a caso aveva inteso agire anche sulla pianificazione depotenziandone l'efficacia. Tutto è già determinato in fatto di crediti: un apposito registro che svincola le cubature dalle particelle edificiali, e la norma che consente di farli atterrare in molte zone della città. I motivi per dire no quali sarebbero? Miorandi forse avrebbe dovuto dimostrare quel coraggio che gli manca e dichiararlo in aula votando contro, anziché mostrarsi indignato di fronte alla richiesta di voto palese o lasciare l'aula al momento del voto pur di non esporre una ragione che non c'è» conclude Tomazzoni.













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