La rivincita dei libri nell’era di internet 

Alla biblioteca Tartarotti 700 mila volumi in esposizione, 12 chilometri di scaffali di archivi e mezzo milioni di visitatori


di Michele Stinghen


ROVERETO. Settecentomila libri in esposizione e dodici chilometri di scaffali di archivi, e un numero di visitatori annuali che si avvicina al mezzo milione. Provate ad indovinare dove, sembrerebbero i numeri di una biblioteca di una capitale o di una città prestigiosa: Roma? Londra? Atene? No, proprio no, si tratta della civica Tartarotti di Rovereto. La biblioteca nella piazza del Mart ha concluso il 2018 con i visitatori in aumento (+1,11%, dai 410.940 del 2017 ai 415.508 dell'anno appena passato) e ha iniziato il 2019 con un aumento delle ore di apertura (estesa la mattina e ampliata la sera per gli spazi di palazzo Annona). Si va in biblioteca per studiare, per leggere i giornali o anche (con la scusa magari di fare meglio i compiti) di socializzare anche durante le ore di studio individuale. Ben venga tutto ciò, ma i libri non fanno solo da sfondo, visto che i prestiti sono aumentati. Saremo anche nell'era del digitale, ma al libro non si rinuncia, anzi. «Leggere, leggere insieme è ancora una cosa in auge - commenta il direttore della biblioteca Gianmario Baldi - anni orsono si preconizzava la fine del libro, si trattava di previsioni sbagliate». E dire che le difficoltà non sono mancate, spiega Baldi: le biblioteche furono alle prese, tra 2016 e 2017, con la crisi del sistema di distribuzione dei libri e il fallimento di alcuni distributori. «Abbiamo reagito e garantito un buon afflusso - spiega Baldi - e siamo riusciti a fare nuovi acquisti. Il libro convive con altre forme di comunicazione, e la biblioteca a Rovereto è luogo di incontro per persone di tutte le età e le estrazioni sociali. Abbiamo i genitori che vengono a leggere ai figli più piccoli, abbiamo studenti, bambini, anziani, famiglie; la biblioteca è un luogo di costruzione dei valori della comunità, perché qui si ritrovano anche culture diverse, ci sono molti immigrati che la frequentano». Il patrimonio bibliografico è immenso: 711.282 libri, 22 mila in più rispetto al 2017: «In Italia non esistono biblioteche di città delle dimensioni di Rovereto con così tanti libri», dice Baldi. I prestiti sono stati 124.468 (stabili, +0,36%), gli iscritti con tessera sono calati del 2% (11.352 al 31 dicembre), ma più che altro perché a fine anno il sistema bibliotecario non stampava più tessere. La biblioteca è stata aperta 342 giorni all'anno, 81,3 ore di apertura settimanale, destinate ad aumentare nel 2019. Sono molte anche le iniziative culturali e appuntamenti (349 lo scorso anno, ma nel 2017 erano state addirittura più che i giorni dell'anno - 366). Per non parlare poi degli archivi (storico, comunale, archivistico): viene misurato in chilometri di scaffali, e sono 12. Questi archivi continuano ad arricchirsi grazie alle donazioni: si sta lavorando all'archivio dell'alpinista Armando Aste, sono arrivati di recente gli ultimi 4 mila volumi del fondo Untersteiner, c'è l'archivio della Manfrini editore. «È qualcosa di più di una biblioteca, è insieme un centro culturale e di socialità, riferimento non solo per i roveretani, un pubblico vastissimo», conclude la vicesindaca Cristina Azzolini.

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