«La maggior parte del traffico in città è tutto lagarino»

Rovereto. Manuela Bruschetti è stata assessore all’urbanistica con la giunta di Bruno Ballardini, e ricorda bene la genesi del cosiddetto raddoppio della statale (oggi riproposto come “secante”)....



Rovereto. Manuela Bruschetti è stata assessore all’urbanistica con la giunta di Bruno Ballardini, e ricorda bene la genesi del cosiddetto raddoppio della statale (oggi riproposto come “secante”). «Erano gli anni del Prg e del piano del traffico Gelmini - racconta - ed era stata vista come soluzione del problema del traffico nord-sud sulla statale 12. C’era l’esigenza di una traversa urbana con incroci a raso come tratto di raddoppio della statale dalla rotatoria della caserma dei pompieri alla rotatoria dello stadio Quercia. Rovereto, come allora, è polo di attrazione per tutti i paesi della Vallagarina, che vi fanno riferimento per ogni tipo di servizio. Quelle precondizioni - spiega Bruschetti - ci sono ancora oggi. È confermato dai dati che un’altissima percentuale del traffico è interno alla Vallagarina stessa, solo una piccola percentuale è traffico di attraversamento. Ci sono dei picchi nelle stagioni turistiche, ma gran parte del problema è generato dal traffico dalla Vallagarina verso Rovereto e viceversa. Per questo ritengo che il raddoppio della statale 12 sia tutt’ora la soluzione più conveniente, sia in termini di impatto sul territorio che degli investimenti». Questa soluzione immaginata quasi trent’anni fa venne spazzata via dalla giunta di Guglielmo Valduga. «La discussione cambiò completamente, passando dal potenziamento della statale 12 a una vera e propria tangenziale. Che però prevede svincoli e la necessità di strutture che la rendano utile, ad esempio un’uscita ogni due o tre chilometri. Cosa che non ha molto seno nel caso di Rovereto, la cui lunghezza arriva a quattro chilometri. Non ha molto senso neanche in relazione ai flussi turistici- aggiunge Manuela Bruschetti - se consideriamo che i dati dell’Autobrennero indicano nell’arco di un anno al massimo quattro giornate “nere” in corrispondenza di festività programmate, come Natale o Ferragosto. Con due effettivi chilometri di strada, invece si risolverebbero i problemi strutturali del traffico, che è in gran parte interno alla Vallagarina. Per questo mi pare saggio tornare a parlare di questa soluzione». Che non riuscì a realizzare, spiega ancora, perché «a Rovereto nessun sindaco è durato due mandati consecutivi, di conseguenza non si riesce a portare a termine un’opera pubblica impegnativa».













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