Il consiglio comunale alla Campana 

Ultima seduta di Mara Dalzocchio come presidente. E il governatore Fugatti: «La nostra specificità è la solidarietà»



ROVERETO . Assume un significato profondo il centenario dell’armistizio di Compiégne che pose fine alla Grande Guerra, se celebrato davanti ai rintocchi di Maria Dolens, con uno speciale consiglio comunale celebrato nella sala della Fondazione Campana dei Caduti, alla presenza del neopresidente della Provincia Maurizio Fugatti a uno dei suoi primissimi impegni ufficiali. La seduta di ieri mattina è stata presieduta da Mara Dalzocchio, al suo ultimo appuntamento da presidente del consiglio: ora entrerà in Provincia come consigliera della Lega. Fugatti ha sottolineato la necessità di ricordare eventi così tragici a beneficio delle giovani generazioni che di tale memoria non hanno ormai più una traccia diretta. «Ma in una terra speciale ed autonoma come la nostra - ha aggiunto - i presupposti perché i semi della pace e della solidarietà germoglino ci sono ancora. Prova ne è la grande opera di professionisti e volontari che in ogni angolo del Trentino hanno saputo dare tutto di sé per aiutare il prossimo. La nostra era una terra di frontiera - ha aggiunto Fugatti - ed ha sempre cercato l’affermazione della propria autonomia. Il sacrificio disumano di tanti giovani, da una parte della frontiera come pure dall’altra, ha reclamato con grande forza il desiderio di pace. Ed è questa pace che dobbiamo difendere, tramandando di generazione in generazione il monito di ciò che è successo, come pure i valori che hanno sempre reso speciale questa nostra comunità. Sacrificio e disponibilità a darsi agli altri in fondo - ha concluso il neopresidente della Provincia - sono facce di quella medaglia che chiamiamo solidarietà e che abbiamo di nuovo toccato con mano in questi giorni in cui il maltempo ha portato drammi e devastazioni in molte nostre valli. Ecco perché siamo qui oggi: per ricordarci che ciò che siamo oggi è frutto di un lungo percorso che il nostro popolo ha fatto nell‘attraversare la storia».

La cerimonia è proseguita con l’intervento del reggente della Fondazione Campana dei Caduti Alberto Robol e di alcuni consiglieri comunali. Poi l’applaudita esibizione del Coro voci roveretane ha accompagnato il pubblico ai piedi di Maria Dolens, che a mezzogiorno ha scandito con i suoi cento rintocchi il suo quotidiano messaggio di pace. Proprio nei pressi del Colle di Miravalle, cent’anni fa Damiano Chiesa e Federico Guella consumarono la propria esistenza per il loro ideale di patria, mentre altri trentini si spesero fino all’ultimo giorno del conflitto per “l’altra patria”, come il capitano Camillo Ruggera, che dalla trincea del Gufo a Marco, il 29 ottobre 1918, si avviò con una bandiera bianca per intraprendere i primi contatti con l’esercito italiano per le trattative di armistizio.

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